Tibet, libero dopo cinque anni il monaco-poeta Kunga Tsayang
Dharamsala (AsiaNews) - Dopo aver scontato cinque anni in carcere, le autorità cinesi hanno rilasciato il monaco, poeta e ambientalista Kunga Tsayang. Il religioso era stato arrestato il 13 marzo 2009 e condannato il 15 novembre dello stesso anno con l'accusa di "aver rivelato segreti di Stato": in realtà, il governo locale voleva punire la sua attività di denuncia per la distruzione dell'ecologia regionale da parte delle industrie cinesi.
La sua contea natale di Chikdril, dove Kunga è rientrato ieri dopo la scarcerazione, lo ha accolto con una grande cerimonia di festa. La popolazione locale ha indossato gli abiti tradizionali e ha issato le bandiere di preghiera "cavalli di vento", che in teoria sarebbe proibito far sventolare.
Kunga Tsayang (nella foto), monaco del monastero di Amdo Labrang Tashikyil, ha scritto diversi saggi sul Tibet sotto lo pseudonimo di "Sole della terra delle nevi" (in tibetano Gang Nyi). Egli è originario della "Prefettura autonoma tibetana" (Tap) di Golog, provincia del Qinghai. Appassionato di viaggi, letteratura e fotografia, egli ha pubblicato numerosi scatti in cui denuncia il degrado ambientale in Tibet e l'impatto sulla popolazione.
Secondo una fonte del Tibetan Centre for Human Rights and Democracy, che ha diffuso la notizia della sua liberazione, proprio questi scritti hanno condotto le autorità al suo arresto. Nei testi - con titoli come "Lhasa non è più Lhasa" e "Dov'è il governo e dov'è la giustizia dei cinesi?" - egli contesta le affermazioni di Pechino, che da decenni ripete di aver modernizzato il Tibet. In uno dei suoi libri più famosi si legge: "E' vero che hanno portato tante leggi e tanti regolamenti, ma se poi non li applicano e non li rispettano a che servono?".