11/09/2015, 00.00
CINA
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Tianjin, risarcimento record per le famiglie dei pompieri morti dopo le esplosioni al porto

Il governo ha deciso di stanziare circa 2,3 milioni di yuan (360mila euro) per i familiari dei vigili del fuoco deceduti durante il disastro del 12 agosto scorso. Si tratta di una somma molto maggiore di quella che viene fornita in caso di morte sul lavoro. Per gli esperti, è una mossa del governo per mettere a tacere i dubbi sull’addestramento non adeguato degli operatori.

Pechino (AsiaNews/Agenzie) – Il governo cinese ha stabilito una ricompensa record per le famiglie dei pompieri che hanno perso la vita a causa della tremenda esplosione avvenuta a Tianjin il 12 agosto scorso. Secondo il Beijing News, ogni nucleo familiare dei vigili del fuoco defunti riceverà ben 2,3 milioni di yuan (circa 360mila euro) come risarcimento per il “martirio” dei loro cari.

Il 12 agosto scorso due enormi esplosioni in un magazzino di sostanze chimiche hanno causato almeno 164 morti e centinaia di feriti, distruggendo un’intera zona della città. Il timore della autorità e della popolazione è che vi siano esalazioni letali dato che nei magazzini esplosi erano conservati 700 tonnellate di sali di cianuro, altamente velenosi. Dei morti, 97 erano vigili del fuoco. Nove persone sono tutt’ora disperse.

I soldi erogati alle famiglie comprendono 940mila yuan come “pagamento per il martirio”, cui si aggiunge una somma pari a 30 volte il salario annuale medio, dovuto per “perdita di introito causa morte”. La quantità del compenso ha suscitato sorpresa, in quanto si tratta di più del doppio della somma che è stata elargita ai familiari delle vittime del disastro ferroviario del 2011, vicino alla città di Wenzhou. Quella volta le famiglie ricevettero circa 125mila euro. Inoltre, il compenso standard per vittime sul lavoro in Cina è 20 volte il salario medio.

Alcuni analisti considerano questa “retribuzione extra” un tentativo di Pechino di mettere a tacere le dure critiche che si sono scatenate contro il governo nei giorni seguenti il disastro. Molti hanno insinuato che i vigili del fuoco fossero male addestrati e abbiano addirittura peggiorato la situazione nei momenti critici dei soccorsi.

Diversi giornalisti riportano che alcuni pompieri, nel combattere il fuoco in un magazzino di sostanze infiammabili, abbiano spruzzato acqua sopra depositi di carburo di calcio. Le due sostanze avrebbero reagito producendo acetilene, un gas altamente infiammabile. La grande maggioranza dei vigili del fuoco cinesi è composta da povera gente, che proviene dalla campagna in cerca di un lavoro e riceve poco addestramento.

Se le famiglie dei pompieri hanno ricevuto un indennizzo, lo stesso non si può dire per i residenti nel luogo dell’esplosione, che il giorno della tragedia hanno perso tutto. Il governo ha proposto un indennizzo di 2mila yuan (circa 200 euro) al mese per tre mesi a coloro che hanno subito danni alle case, ma sinora nessuno ha accettato per timore di uscire dalla lista di futuri risarcimenti più sostanziosi. 

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