Terremoto politico a Taiwan, si dimette tutto lo stato maggiore del Kmt
Taipei (AsiaNews) - Dopo il primo ministro Jiang Yi-huah, l'intero gabinetto di governo di Taiwan ha rassegnato le dimissioni assumendosi così la responsabilità della sconfitta alle elezioni municipali del 29 novembre. Gli 81 membri dell'esecutivo rimangono in carica - come "facenti funzioni" - fino al completo rimpasto di governo che dovrebbe delinearsi entro la fine della settimana. Il presidente del Partito nazionalista e capo di Stato, Ma Ying-jeou, dovrebbe lasciare la guida della formazione entro domani.
Quella dello scorso fine settimana è la peggiore sconfitta politica mai subita dal Kuomintang sin dal 1949, anno in cui i nazionalisti lasciano la Cina continentale ormai nelle mani dei maoisti per rifugiarsi a Taiwan. Pur essendo sempre un protagonista di primo livello nella vita politica del Paese, il Kmt ha visto negli ultimi anni ben due presidenze consecutive nelle mani del Partito democratico progressista.
Questa formazione di opposizione - che si è schierata contro il riavvicinamento di Taipei a Pechino - ha raccolto quasi il 70% delle preferenze alle urne. Secondo tutti gli analisti, si tratta di un chiaro voto di sfiducia nei confronti di un'amministrazione considerata troppo vicina ai desiderata della Cina continentale e a quelli della grande industria.
Ora l'attenzione si sposta su chi dovrebbe prendere le redini del Kuomintang dopo il passo indietro di Ma. I maggiori contendenti sono Eric Chu Li-luan (uno dei sette vie presidenti del Partito), lo speaker del governo Wang Pin-pyng e il vice presidente Wu Yu-sheng. Al momento sembra in vantaggio Chu, unico sindaco a essere rieletto (nella Nuova Taipei). Il politico ha chiesto agli elettori di "dare al Kmt un'altra possibilità. Il Partito ha intenzione di esaminarsi e riformarsi, in modo da rispondere alle aspettative della popolazione".
18/01/2016 10:23