Terremoto nell’Himalaya: almeno 32 morti in Nepal, Tibet e India
di Kalpit Parajuli
Un sisma di magnitudo 6.8 ha colpito ieri la un’ampia area della catena montuosa. Il bilancio delle vittime e dei danni è destinato a crescere, perché alcune zone sono difficili da raggiungere. In Nepal danneggiati due monasteri buddisti di grande importanza.
Kathmandu (AsiaNews) – Almeno 32 persone sono morte nel terremoto di magnitudo 6.8 Richter che ha colpito ieri una vasta area della catena himalayana compresa tra India, Nepal e Tibet. Con il passare delle ore, sta emergendo l'entità della devastazione, anche se molte aree nello Stato nord orientale indiano del Sikkim sono ancora isolate a causa delle frane che bloccano le principali arterie montane. Le fonti ufficiali per ora indicano 18 morti in India, sette in Nepal e sette in Tibet. I feriti sarebbero un centinaio, mentre un numero imprecisato di persone sono ancora intrappolate sotto le macerie.
I dispersi sono molto numerosi. I media indiani parlano di 50 soldati indiani dispersi durante le operazioni di soccorso, rese difficili dalla forte pioggia caduta ieri sera. L'epicentro del sisma è localizzato a Taplejung sulla frontiera tra il Sikkim e il Nepal, un'area di difficile accesso e con una popolazione sparsa. Sul posto sono stati inviati diversi battaglioni dell'esercito, che hanno soccorso finora 300 persone, tra cui 25 turisti, alcuni dei quali stranieri.
In Nepal sono crollate almeno 36 case, e due monasteri, nell’est del Paese. Il terremoto ha creato situazioni di panico: la gente gridava chiedendo soccorso, alcuni si sono feriti gettandosi fuori dalle finestre delle abitazioni. In pochi minuti tutti gli edifici di Kathmandu si sono svuotati. I parlamentari nepalesi stavano discutendo della legge finanziaria del prossimo anno, e sono corsi verso il parcheggio davanti al Parlamento quando hanno avvertito la scossa.
Alcuni di loro sono scappati in pantofole, tenendo le scarpe in mano. Prakash Man Singh, leader del Nepali Congress, vedendo i parlamentari scappare tenendo in mano scarpe e sandali ha commentato: “La vita è importante e la gente non pensa ad altro”. Molti parlamentari hanno lasciato cellulari, laptops, borse e altri oggetti mentre fuggivano all’aperto.
Il bilancio dei morti e dei feriti è destinato a crescere. Tre persone sono morte quando è crollato un muro che circonda l’ambasciata britannica. Nel sisma sono rimasti danneggiati due luoghi di importanza storica e culturale per il buddismo: il monastero di Jyalsa, a Salleri, e il monastero di Bikicholing, che si crede sia il più antico del Paese.
I dispersi sono molto numerosi. I media indiani parlano di 50 soldati indiani dispersi durante le operazioni di soccorso, rese difficili dalla forte pioggia caduta ieri sera. L'epicentro del sisma è localizzato a Taplejung sulla frontiera tra il Sikkim e il Nepal, un'area di difficile accesso e con una popolazione sparsa. Sul posto sono stati inviati diversi battaglioni dell'esercito, che hanno soccorso finora 300 persone, tra cui 25 turisti, alcuni dei quali stranieri.
In Nepal sono crollate almeno 36 case, e due monasteri, nell’est del Paese. Il terremoto ha creato situazioni di panico: la gente gridava chiedendo soccorso, alcuni si sono feriti gettandosi fuori dalle finestre delle abitazioni. In pochi minuti tutti gli edifici di Kathmandu si sono svuotati. I parlamentari nepalesi stavano discutendo della legge finanziaria del prossimo anno, e sono corsi verso il parcheggio davanti al Parlamento quando hanno avvertito la scossa.
Alcuni di loro sono scappati in pantofole, tenendo le scarpe in mano. Prakash Man Singh, leader del Nepali Congress, vedendo i parlamentari scappare tenendo in mano scarpe e sandali ha commentato: “La vita è importante e la gente non pensa ad altro”. Molti parlamentari hanno lasciato cellulari, laptops, borse e altri oggetti mentre fuggivano all’aperto.
Il bilancio dei morti e dei feriti è destinato a crescere. Tre persone sono morte quando è crollato un muro che circonda l’ambasciata britannica. Nel sisma sono rimasti danneggiati due luoghi di importanza storica e culturale per il buddismo: il monastero di Jyalsa, a Salleri, e il monastero di Bikicholing, che si crede sia il più antico del Paese.
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