Terremoto in Nepal, almeno 1.000 stranieri dispersi
Kathmandu (AsiaNews) – A 13 giorni dal terremoto che ha devastato il Nepal, non vi sono ancora dati certi sugli stranieri uccisi o dispersi. Secondo l’Unione Europea (Ue) almeno 1.000 cittadini del vecchio continente mancano all’appello. Alcune ambasciate a Kathmandu stanno affiggendo poster e fotografie nei vari ospedali per facilitare la ricerca. Le associazioni locali di trekking hanno stimato la presenza di 300mila turisti quando il sisma ha fatto tremare il Paese. Finora l’Ufficio turistico del Nepal ha contato 57 morti, 52 feriti e 109 dispersi. Nel complesso le vittime del terremoto hanno superato le 7.700 unità.
Le paure crescono per quelli che non hanno ancora contattato le famiglie, molte delle quali stanno conducendo campagne su Facebook e Twitter.
Secondo gli ultimi resoconti, le operazioni di ricerca in un villaggio della valle di Langtang, sommerso da una frana, hanno portato alla luce i corpi di nove stranieri. Gautam Rimal, funzionario del distretto di Rasuwa, racconta: “L’intera comunità è stata travolta da un fiume di fango. Tutte le 60 case sono state sepolte da detriti. Sarà impossibile recuperare tutti i corpi”.
La missione diplomatica di Madrid conta otto cittadini spagnoli ancora dispersi. Rensje Teerink, capo della delegazione Ue in Nepal, ha dichiarato: “Secondo le nostre stime, sono ancora incerte le sorti di almeno 1.000 europei. Con questo non vogliamo dire che siano morti, ma semplicemente che non si sono ancora fatti vivi”.
La polizia turistica nepalese ha riferito che almeno 550 stranieri si erano registrati per scalare nell’area di Lantang nella seconda metà di aprile. Uddhav Bhattarai, a capo del distretto di Rasuwa (principale destinazione per il trekking), ha dichiarato: “Non abbiamo dati esatti ed è impossibile dire quanti turisti siano morti o scomparsi. Potrebbero volerci settimane”.
Secondo le forze dell’ordine, tra gli stranieri rimasti uccisi nel terremoto vi sono 40 indiani, quattro americani, tre cinesi, tre francesi, due italiani e uno ciascuno per Australia, Estonia, Giappone, Hong Kong e Spagna.