Teheran: intesa con Mosca per la costruzione di nuovi reattori alla centrale di Bushehr
Teheran (AsiaNews/Agenzie) - A meno di due settimane dalla scadenza della deadline (fissata al 24 novembre) per un accordo sul nucleare iraniano, Mosca e Teheran annunciano la costruzione di nuovi reattori atomici nell'impianto di Busher, nel sud-ovest dell'Iran. Il contratto sottoscritto dai due governi prevede la realizzazione - in un primo tempo - di due reattori, con la possibilità di crearne altri sei in un futuro prossimo, quattro dei quali in un diverso impianto. Al momento non vi sono reazioni ufficiali delle potenze mondiali sull'accordo russo-iraniano, mentre continuano gli sforzi della diplomazia - anche di quella moscovita - sul governo iraniano, per una riduzione dell'attività atomica e l'uso esclusivo per scopi civili.
La prossima settimana è in calendario il round conclusivo di colloqui, ma resta incerta la possibilità di una soluzione finale e duratura. Il vice-ministro russo degli Esteri Sergei Ryabkov parla di "ragionevole ottimismo" in merito a un accordo fra Iran e potenze mondiali, anche se permangono tuttora distanze sostanziali. "Ma non stiamo lavorando - chiarisce - a un ipotetico piano B" e vi è tempo "per sviluppare un'alternativa".
Il gruppo del "5 + 1" - Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia, Germania, Russia e Cina - sta tentando di convincere il governo iraniano a ridurre l'arricchimento dell'uranio a un livello inferiore a quello necessario per costruire armi atomiche. In cambio essi offrono la cancellazione delle sanzioni contro Teheran che, dal canto suo, intende accelerare sul nucleare per la produzione di energia, aprendo le porte al contempo a ispezioni più approfondite degli osservatori Aiea (Agenzia internazionale per l'energia atomica).
Ali Akbar Salehi, capo del programma nucleare iraniano, sottolinea che l'accordo per la costruzione dei due reattori rappresenta "una svolta" nelle "relazioni" fra Mosca e Teheran; al riguardo, sarà compito della Russia fornire il combustibile nucleare per il reattore e provvedere allo smaltimento completato il suo utilizzo. Attraverso l'uso del nucleare civile, il governo degli ayatollah intende generare almeno 20mila megawatt di elettricità, contando anche sui rifornimenti che arriveranno proprio dalla Russia.
Tuttavia, non si placano le critiche di quanti si oppongono a tutto campo al programma nucleare iraniano, ritenendolo solo una copertura per la produzione di armi atomiche. Teheran cerca di sgombrare il campo da voci e sospetti, insistendo sul fatto che l'arricchimento dell'uranio è funzionale solo alla produzione di energia elettrica e per il settore della medicina. Di contro, il governo israeliano e i falchi del partito repubblicano al Senato Usa confermano la propria opposizione a un qualsiasi accordo con l'Iran.
Intervenendo in questi giorni sul tema, il premier israeliano Benjamin Netanyahu auspica nuove e più pesanti sanzioni contro Teheran, se non si giungerà a un accordo complessivo entro la data fissata del 24 novembre. Pur smentendo le ipotesi - paventate in passato - di un attacco militare al'Iran, il governo di Tel Aviv resta fermo sulle posizioni di intransigenza nei confronti del vicino, il cui programma nucleare è considerato una "minaccia vitale" per la nazione. E anche i membri del Partito repubblicano al Congresso Usa hanno ripreso la loro battaglia contro la ratifica di un accordo sul nucleare con l'Iran, rilanciando la politica delle sanzioni.