Teheran verso il voto per l'assemblea degli "Esperti", la vera sede del potere
Sono coloro che eleggono, consigliano e controllano la Guida Suprema, l'uomo che ha l'ultima parola su tutte le decisioni politiche, religiose e strategiche.
Teheran (AsiaNews) Il 17 novembre avrà luogo in Iran l'elezione degli 86 "Esperti", ha annunciato il 6 giugno il Ministero dell'Interno. Gli Esperti sono i componenti dell'assemblea che elegge, consiglia, controlla e, in teoria, può anche destituire la Guida Suprema, attualmente l'ayatollah Khamenei, che, dunque, non viene scelta dai cittadini. Che è l'uomo che in Iran ha il vero potere decisionale. Così, ad avere potere sulla questione nucleare o su altri problemi strategici, sono coloro che danno consigli e hanno influsso su Khamenei.
Eletti per otto anni, gli "Esperti" tengono solo due riunioni l'anno, o nella sede ufficiale dell'Assemblea a Qom, o in altre città (Teheran o pure Mashad, altro luogo di pellegrinaggio sciita).
I riformatori, indeboliti dopo la vittoria elettorale d'Ahmadinejad, sperano di avere un'occasione di rivincita in quest'importante elezione, utilizzando personalità come l'ex presidente Khatami e Karroubi, ex candidato all'elezione presidenziale, in una unica lista. Speranze nell'elezione dell'Assemblea anche da parte degli islamisti estremisti, guidati dall'ayatollah Mohammad-Taqi Mesbah-Yazdi. Questo religioso è il capo dell' "Imam Khomeini Educational and Research Institute" a Qom e fa regolarmente dichiarazioni clamorose, esaltando la violenza al servizio dell'islam, sperando di ridurre in schiavitù gli infedeli, ecc. Questo mullah, spesso considerato come uno degli ispiratori "spirituali" di Ahmadinejad, ha però protestato anche contro l'idea presidenziale di permettere alle donne di assistere alle partite di calcio. E ha vinto.
Quest'autunno, dunque, i cittadini potranno votare, ma scegliendo tra una serie di mullah selezionati da un'altra entità del regime iraniano, il "Consiglio dei Guardiani" (sei mullah scelti dalla Guida Suprema e sei giudici eletti dal Parlamento). Questo sistema di cooptazione non è del tutto trasparente e, se permette d'evitare sorprese e dà una certa stabilità al regime, favorisce anche la mediocrità.
Pochi giorni fa, a Qom, degli studenti di Mesbah-Yazdi hanno fatto scandalo, interrompendo un discorso del potente ayatollah Rafsanjani, l'uomo il più ricco del Paese, ex presidente della Repubblica e attuale dignitario del regime. Arresti, polemiche, dichiarazioni severe della Guida Suprema (che parlava di un incidente "pericoloso"), richiesta di clemenza da parte di Rafsanjani la campagna elettorale è cominciata.
Si tratta di una campagna particolare, già nel fatto che le candidature sono aperte ai soli mullah. Per la pre-selezione, il criterio sarebbe prima di tutto la moralità dei candidati, poi le conoscenze e l'esperienza giuridiche, politiche, sociali. Ma in realtà è in gioco davvero il potere e specialmente l'influsso di scuole teologiche sulla politica. Che possono andare nel senso di un realismo o, come spera Mesbah-Yazdi, verso la provocazione e la violenza illimitata, nella speranza dello svelamento dell'"Imam nascosto" dello sciismo. Di sicuro, l'elezione del 17 novembre avrà un ruolo nella questione del nucleare e delle libertà nella Repubblica islamica.
25/02/2016 14:38