Teheran rafforza le spese militari e stanzia fondi per 500 milioni
Il Parlamento iraniano ha votato una crescita degli investimento nel settore della difesa missilistica e delle operazioni all’estero. I deputati hanno accolto il voto (favorevoli 240 su 244) con slogan e canti anti-Usa. Ali Larijani: Risposta alle ““attività terroriste e avventuriere” di Washington nel Medio oriente.
Teheran (AsiaNews/Agenzie) - Il Parlamento iraniano (Majlis) ha votato a favore di una crescita degli investimenti, per rafforzare i programmi riguardanti il sistema di difesa missilistico e le operazioni all’estero. Il denaro investito è di oltre 500 milioni di dollari. La norma, approvata a larghissima maggioranza dai parlamentari, è una risposta all’ultimo round di sanzioni contro Teheran voluta dalla leadership americana e sostenuta con forza dal presidente Usa Donald Trump.
Analisti ed esperti ricordano come sia proprio l’inquilino della Casa Bianca il primo a voler usare il pugno di ferro contro la Repubblica islamica, mettendo anche in discussione lo storico accordo sul nucleare raggiunto nel 2015 sotto l’amministrazione Obama. Le nuove sanzioni sono giunte in seguito a un test missilistico da parte di Teheran nel gennaio scorso.
Secondo i vertici iraniani queste sanzioni violano l’accordo nucleare del 2015, giudicato il “peggiore di sempre” da Trump e che appare sempre più in bilico. Dopo anni di embargo, l’Iran ha ottenuto un parziale alleggerimento delle sanzioni economiche dell’Occidente, in cambio dell’accordo sul controverso programma atomico.
L’intesa è stata accolta in maniera positiva dalla maggioranza della comunità internazionale, tranne qualche posizione critica, fra cui Israele e il Congresso americano. Gli Stati Uniti hanno mantenuto in vigore tutta una serie di sanzioni per il programma di missili balistici di Teheran, oltre che per il sostegno [armato] a movimenti sciiti in Medio oriente. Tra questi Hezbollah in Libano, il governo di Damasco in Siria e gli Houthi “ribelli” in Yemen.
Il rafforzamento del budget per il programma missilistico deve essere votato una seconda volta, prima di poter essere presentato per l’approvazione finale. Dopo la lettura della prima approvazione da parte del presidente del Parlamento Ali Larijani, i colleghi deputati hanno intonato canti e slogan fra cui “morte all’America”.
Il primo voto è passato con il parere favorevole di 240 parlamentari su un totale di 244. Esso prevede lo stanziamento di altri 260 milioni per lo “sviluppo del programma missilistico”; la stessa cifra viene riservata alla Forza Quds, un reparto speciale dei Guardiani della Rivoluzione responsabile delle operazioni al di fuori del Paese.
Il presidente del Parlamento Larijani ha sottolineato che la mossa è una risposta alle “attività terroriste e avventuriere” di Washington nel Medio oriente. La legge, in 27 punti, impone anche sanzioni all’esercito statunitense e ad alcuni funzionari dell’intelligence americana operativi nella regione e non costituisce - secondo Teheran - una violazione all’accordo nucleare.
La scorsa settimana il presidente iraniano Hassan Rouhani ha avvertito l’omologo americano Trump circa il rischio di un “suicidio politico” nel caso di annullamento dell’accordo stesso. (DS)
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