23/11/2024, 11.00
IRAN
Invia ad un amico

Teheran a rischio ‘inverno demografico’: popolazione dimezzata a fine secolo

A dispetto delle politiche di incentivi e sostegni familiari il tasso di natalità è in continuo calo. Entro il 2101 si prospetta una riduzione del 50% e circa la metà degli abitanti “anziani”. La Repubblica islamica mostra uno dei cali di fertilità più rapidi al mondo. Caduti nel vuoto anche gli appelli della guida suprema Ali Khamenei. 

Teheran (AsiaNews) - La Repubblica islamica attraversa un inverno demografico secondo gli esperti preoccupante, con la popolazione iraniana che sembra destinata a dimezzarsi entro fine secolo e tassi di natalità in continuo calo a dispetto degli sforzi governativi volti a incentivare le nascite e sostenere le famiglie. Affrontando il tema del declino che accomuna il Paese ad altre nazioni dall’Europa all’Asia, e persino alcuni Stati dell’Africa, il vice-ministro della Sanità Alireza Raisi evidenzia il rischio di una comunità significativamente ridotta e invecchiata per il futuro. Entro il 2101, infatti, il dato potrebbe ridursi del 50% con circa la metà degli abitanti classificata come “anziana”.

Raisi riferisce che l’Iran ha registrato uno dei più rapidi cali di fertilità al mondo, passando da una media di sei figli per famiglia a meno di tre in un solo decennio. Se la tendenza continuerà, ha spiegato, la popolazione complessiva del Paese potrebbe ridursi fino a “circa 42 milioni entro la fine del secolo”, un cambiamento che definisce “drastico” rispetto al livello attuale che è di oltre 87 milioni. “Ciò significa che metà della popolazione iraniana sarà anziana” aggiunge il vice-ministro, esortando a prendere coscienza delle potenziali conseguenze disastrose a livello sociale ed economico che un simile cambiamento potrebbe comportare.

La questione riguardante l’invecchiamento della popolazione iraniana ha destato preoccupazione sia tra i funzionari che tra gli esperti demografici. Hesameddin Allameh, ex capo del Consiglio nazionale iraniano per gli anziani, ha recentemente descritto un’insidia incombente sul piano demografico, perché quasi 10 milioni di persone sono ora classificate come anziani. Egli ha proseguito affermando che oggi le province di Gilan e Mazandaran hanno le popolazioni più anziane del Paese, mentre il Sistan-Baluchestan e l’Hormozgan rimangono le più giovani, evidenziando le disparità presenti nella Repubblica islamica.

Nonostante gli appelli degli alti dirigenti, tra i quali la stessa guida suprema Ali Khamenei, affinché le famiglie aumentino il tasso di natalità, gli sforzi hanno avuto un successo limitato. Il divieto di aborto legale e l’offerta di benefici come terreni gratuiti e copertura assicurativa promossi dal governo di Teheran, non si sono infatti registrate inversioni di tendenza. I dati dell’Organizzazione nazionale per la registrazione civile indicano infatti un calo di 17mila nascite nel 2023 rispetto all’anno precedente, suggerendo che le politiche pro-natalità hanno faticato ad affermarsi. Il principale fattore di calo è la crisi economica, che ha visto oltre un terzo degli iraniani vivere al di sotto della soglia di povertà, con un’inflazione superiore al 40% per cinque anni consecutivi. Altri elementi includono il cambiamento delle norme sociali e dello stile di vita nelle città, che stanno influenzando sempre più le scelte di pianificazione familiare.

Al contempo, la sfida demografica è contrastata dal tasso di mortalità annuale, che attualmente si aggira intorno alle 450mila unità, e da un tasso di natalità annuale di circa un milione. Con un aumento netto della popolazione di circa 550mila persone ogni anno, la nazione sta vedendo il suo tasso di crescita diminuire. Raisi ha avvertito che senza cambiamenti politici significativi l’Iran potrebbe trovarsi di fronte a una minaccia esistenziale. “Se la situazione persiste, tra 100 anni non ci sarà più un Paese chiamato Iran” ha dichiarato l’alto funzionario, invocando un’azione unitaria fra i vertici dello Stato per affrontare il problema.

Shahla Kazemipour, demografa e docente universitaria, ha affermato che il declino del tasso di natalità è a livello nazionale, indicando che la tendenza sarà probabilmente destinata a continuare senza un intervento mirato. L’esperta ha aggiunto che l’invecchiamento della popolazione, una realtà inevitabile, porrà sfide economiche e sociali significative nei prossimi decenni, unita alla crisi del Paese a causa delle sanzioni internazionali e delle tensioni nella regione, con il rischio di una guerra aperta con Israele. Secondo Ahmad Moazen Zadeh, responsabile dell’Associazione iraniana di fisioterapia, attualmente la popolazione anziana del Paese è di circa sette milioni di persone, circa l’8% del totale. Con la crescita prevista, i servizi sanitari e sociali dovranno affrontare un aumento della domanda, che richiederà ampia pianificazione e risorse per essere gestito. Mentre l’Iran si confronta con una società che invecchia e un declino demografico a lungo termine, la stabilità futura della sua forza lavoro, la resilienza economica e il sistema sanitario potrebbero dipendere da riforme politiche volte a incoraggiare una crescita demografica sostenibile.

TAGs
Invia ad un amico
Visualizza per la stampa
CLOSE X
Vedi anche
La natalità a Tokyo scende ancora: perché non bastano gli assegni di Kishida
18/04/2024 11:22
La ricetta di Kim Jong-un contro la denatilità: madri più comuniste
06/12/2023 12:35
L’inverno demografico delle megalopoli cinesi
17/05/2023 09:58
A Singapore cresce la rassegnazione all'inverno demografico
21/03/2023 13:35
Cade tabù: accesso al welfare per i lavoratori che migrano in città dalle campagne
30/01/2023 12:09


Iscriviti alle newsletter

Iscriviti alle newsletter di Asia News o modifica le tue preferenze

ISCRIVITI ORA
“L’Asia: ecco il nostro comune compito per il terzo millennio!” - Giovanni Paolo II, da “Alzatevi, andiamo”