Teheran, l’esclusione dall’incontro con Assad dietro le dimissioni (rientrate) di Zarif
Ad affermarlo è il portavoce del ministero degli Esteri Bahram Qassemi, rilanciato dall’agenzia Isna. La mancata comunicazione avrebbe fatto infuriare il capo della diplomazia della Repubblica islamica. Una mossa per restituire un ruolo centrale al ministero nella politica estera.
Teheran (AsiaNews/Agenzie) - Dietro le dimissioni lampo - respinte dal presidente Rouhani e poi rientrate - del ministro iraniano degli Esteri Mohammad Javad Zarif, la mancata comunicazione della visita del presidente siriano Bashar al-Assad a Teheran della scorsa settimana. Secondo quanto riferisce l’agenzia Isna (Iranian Students’ News Agency), l’esclusione dall’incontro avrebbe fatto infuriare il capo della diplomazia, il quale avrebbe deciso di rimettere il mandato nelle mani delle massime autorità della Repubblica islamica.
L’agenzia stampa degli studenti iraniani cita come propria fonte Bahram Qassemi, il portavoce del ministro Zarif.
Lo scorso 27 febbraio Hassan Rouhani ha respinto le dimissioni del capo della diplomazia di Teheran, rilanciando gli attestati di stima per l’alleato moderato, a lungo nel mirino degli integralisti e dell’ala religiosa per le aperture di credito all’Occidente. Zarif è stato uno dei grandi artefici dell’accordo nucleare (Jcpoa) del 2015, cancellato nel maggio scorso dal presidente Usa Donald Trump, il quale ha deciso di introdurre le sanzioni più dure della storia.
“Il ministero degli Affari esteri - sottolinea Qassemi - non ha ricevuto informative di nessun livello [in merito al viaggio] e questa assenza di informazioni si è protratta sino alla conclusione della visita”. “Uno dei motivi - prosegue la Isna - per le dimissioni di Zarif è stata questa mancanza di coordinamento con il ministero degli Affari esteri. Come è stato annunciato in precedenza, le dimissioni […] non erano una questione privata e individuale e l’obiettivo [delle dimissioni] era di imprimere una sferzata in positivo per restituire al ministero il ruolo centrale della politica estera”.
Assente Zarif, all’incontro della scorsa settimana fra l’ayatollah Ali Khamenei e il leader di Damasco era invece presente il comandante della Forza Quds (una unità speciale dei Pasdaran) Qassem Soleimani, responsabile delle operazioni al di fuori dei confini con l’Iran. A margine dell’incontro lo stesso Soleimani ha tenuto a precisare che Zarif resta sempre il principale responsabile della politica estera iraniana e gode del pieno sostegno della guida suprema.
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