26/07/2021, 11.10
IRAN
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Teheran, la medaglia d’oro olimpica del pasdaran

L’infermiere Javad Foroughi ha trionfato nella pistola ad aria compressa da 10 metri con un punteggio record. Infermiere in un ospedale della capitale a contatto con i malati, ha fatto parte delle forze al Quds in Siria e si definisce un “soldato” del proprio Paese. Giornali e tv di Stato hanno celebrano la vittoria; attivisti e ong parlano di "catastrofe" per lo sport e la comunità internazionale. 

Teheran (AsiaNews) - In un periodo controverso della Repubblica islamica, caratterizzato da proteste (con vittime) per la crisi idrica che ha colpito buona parte del Paese, le autorità ufficiali celebrano la vittoria olimpica del 41enne infermiere Javad Foroughi, membro dei Guardiani della rivoluzione (Pasdaran) e in passato operativo in Siria. il 24 luglio scorso l’atleta ha conquistato l’oro ai Giochi di Tokyo 2020 nella pistola ad aria compressa da 10 metri con il punteggio record di 244,8, diventando il più anziano e il più recente campione olimpico della Repubblica islamica. 

Egli ama definirsi un “soldato” del proprio Paese e ha più volte mantenuto fede alla propria nomea, avendo fra gli altri lavorato come infermiere nella lotta “in prima linea” contro il coronavirus in un ospedale della capitale e, in passato, in zone teatro di guerra della Siria. “Sono molto felice - ha dichiarato al termine della premiazione - perché sono il primo campione iraniano nella pistola e nella carabina. Sono soddisfatto di aver dimostrato di essere un soldato della mia nazione”. 

“Sono un infermiere - prosegue - e lavoro in ospedale, soprattutto durante la pandemia. Io stesso sono risultato positivo lo scorso anno. Dopo essere guarito - ricorda - ho ripreso gli allenamenti in previsione dei Giochi olimpici”. Nei mesi successivi egli ha contratto però una seconda volta il virus, dovendo così interrompere di nuovo la preparazione per più di un mese.

Il successo di Javad Foroughi, che prima dell’ascesa dello Stato islamico (SI, ex Isis) aveva fatto parte delle Forze Quds in Siria, “è parte della storia del nostro Paese” titola a tutta pagina un quotidiano filo-governativo, come molti altri giornali della Repubblica islamica. L’ultra-conservatore Javan ha mostrato una foto dell’atleta che fa il saluto militare sul podio durante l’inno, sfruttando in chiave di propaganda la vittoria mentre nelle piazze monta la protesta. “Una medaglia inaspettata, vinta da un infermiere Pasdaran che è al tempo stesso difensore della salute e del tempio” scrive il giornale, con un riferimento che evoca il passato in Siria e Iraq, i due principali santuari dell’islam sciita. Di questo passato egli ne aveva parlato in una intervista al canale Salamat (“Salute” in persiano) a maggio, dove ha rievocato il periodo trascorso a Palmyra in zone di guerra. 

La sua vittoria ha scatenato la gioia di colleghi e pazienti al Baqiyatallah Hospital di Teheran, dove lavora come infermiere. Plausi sono arrivati anche dal capo dei Pasdaran Hossein Salami, che lo ha definito “un'esuberante guardia della rivoluzione islamica”. Fra le telefonate di complimenti e auguri ricevute anche quella del presidente eletto, l’ultra-conservatore Ebrahim Raisi, che lo ha chiamato pochi minuti dopo l’ultimo colpo decisivo per la vittoria.

Se, da un lato, il regime degli ayatollah rende omaggio al vincitore non mancano critiche e attacchi da parte di gruppi pro-diritti umani, in patria e all’estero. Una condanna durissima arriva da “United for Navid”, una ong che raccoglie atleti attivisti e che deriva il proprio nome dal campione iraniano di lotta greco-romana Navid Afkari, imprigionato, torturato e giustiziato per aver partecipato alle proteste anti-governative del 2018. In una nota il gruppo attacca il Comitato olimpico internazionale per aver celebrato l’oro di Javad Foroughi, definendolo un “membro di una organizzazione terroristica” (i Guardiani della rivoluzione). “Averlo celebrato - afferma il gruppo - è una catastrofe non solo per lo sport iraniano, ma anche per la comunità internazionale”.

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