Taungngu, la Chiesa celebra i 150 anni del Pime in Myanmar
I missionari arrivarono nel 1868 e la loro azione si è svolta fra i gruppi più lontani e abbandonati: le tribù delle regioni orientali. Il Pime ha contribuito alla fondazione della Chiesa locale con cinque diocesi: Taunggyi, Toungoo, Kengtung, Lashio e Loikaw. Tra il 1950 ed il 1953 sono divenuti martiri cinque sacerdoti dell'istituto, tra cui il beato p. Mario Vergara. Anche p. Clemente Vismara e p. Paolo Manna sono stati elevati all'onore degli altari. In corso il processo di beatificazione di fratel Felice Tantardini.
Taungngu (AsiaNews) – Oggi e domani, a Taungngu nella regione di Bago, le Chiese locali celebrano in modo solenne il 150mo anniversario dell'arrivo dei primi missionari del Pontificio Istituto Missioni Estere (Pime) nella Birmania Orientale. Varcando il fiume Sittang, quattro sacerdoti guidati da Eugenio Biffi portarono per la prima volta il Vangelo nella regione più lontana e più isolata della Birmania, tra le popolazioni di etnia shan, karen, kayan.
Per celebrare la ricorrenza, insieme ai vescovi provenienti da ogni parte del Myanmar, in questi giorni è presente a Taungngu anche il superiore generale del Pime, p. Ferruccio Brambillasca (foto 1). Questa mattina, i festeggiamenti si sono aperti con una cerimonia di benedizione del cimitero cattolico (foto 2), dove sono sepolti alcuni dei primi missionari, seguita da una messa cui hanno preso parte, oltre ai prelati, circa 200 sacerdoti e migliaia di fedeli delle diocesi dove il Pime ha servito per 150 anni. Domani avrà luogo la solenne funzione, culmine delle celebrazioni.
Alla “piccola ma vivace Chiesa”, “la vigna del Signore nel Myanmar Orientale”, il prefetto della Congregazione per l'Evangelizzazione dei popoli, il card. Fernando Filoni, si rivolge in un messaggio di auguri inviato a mons. Isaac Danu, vescovo di Taungngu. Nel felicitarsi con la Chiesa locale per l’importante anniversario, il porporato ricorda “l'eroismo dei primi missionari” e “la perseveranza e alla fede di quanti si sono uniti a loro nella predicazione del Vangelo con amore”.
Commercianti armeni nel medioevo, pittori indiani nel XIII secolo, navigatori portoghesi nel ‘500 ed infine mercenari e pirati all’alba dell’epoca moderna furono i primi annunciatori del Vangelo in Myanmar. Su queste comunità iniziali, dal 1700 in poi si innestò l’opera degli ordini missionari (Barnabiti, Oblati, Pime, Salesiani, Suore di Maria Bambina), che incrementò la diffusione del cristianesimo nel Paese. I missionari del Pime arrivarono nel 1868 e la loro azione si è svolta fra i gruppi più lontani e abbandonati, le tribù delle regioni orientali, che non erano sottomesse agli inglesi e quindi non toccate dal mondo moderno.
Il Pime ha dato un grande contribuito alla fondazione della Chiesa locale. Sono sei le diocesi create dai missionari dell'istituto: Taunggyi (arcidiocesi), Toungoo, Kengtung, Lashio, Loikaw e Pekhon. La presenza del Pime in Myanmar ha attraversato alcune delle fasi più critiche della storia del Paese, come l’espulsione nel 1966 di tutti i religiosi stranieri giunti nel Paese prima della sua indipendenza, raggiunta nel 1948, e la confisca dei beni ecclesiastici. Allora furono 29 i missionari che scelsero di restare, rimanendovi fino alla morte. Tra questi vi è la testimonianza di p. Clemente Vismara, proclamato beato nel 2011. Egli è stato elevato all’onore degli altari come p. Paolo Manna e p. Mario Vergara, uno dei cinque martiri del Pime uccisi in Birmania tra il 1950 ed il 1953, e beatificato nel 2014 insieme ad Isidoro Ngei Ko Lat, il primo martire della Chiesa del Myanmar. È invece ancora in corso il processo di beatificazione di fratel Felice Tantardini.
L’89,2% della popolazione birmana professa il buddismo. I cristiani sono il 5%, i musulmani il 3,5% e gli indù lo 0,5%. La presenza cristiana in Myanmar è sempre stata una questione di minoranza: dopo immani sforzi e testimonianze fino al martirio da parte dei missionari, ancora oggi i cattolici sono 675.745, poco più dell’1%.
23/05/2019 11:49
01/06/2019 09:34