20/10/2016, 11.07
INDONESIA
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Tangerang, giovane jihadista attacca e ferisce cinque poliziotti

di Mathias Hariyadi

Sultan Azianzah, 22 anni, stava affiggendo simboli dello Stato islamico in luoghi pubblici quando è stato fermato dagli agenti. Dopo averne ferito alcuni con un pugnale, il terrorista è stato colpito alle gambe e arrestato. Possedeva volantini del califfato e bombe Molotov. Ministro della Difesa: “Dobbiamo essere più allerta contro i gruppi legati allo Stato islamico”.

Jakarta (AsiaNews) – Un ragazzo di 22 anni, forse affiliato allo Stato islamico (Si), è stato ferito alle gambe e arrestato dopo aver attaccato cinque agenti di polizia a Tangerang (provincia di Banten, ovest di Jakarta). Sultan Azianzah è stato sorpreso dai poliziotti questa mattina, mentre stava affiggendo alcuni simboli dello Si in luoghi pubblici, su alberi e pali della luce.

Gli agenti hanno intimato al ragazzo di fermarsi e questo si è lanciato su di loro armato di pugnale e ordigni artigianali. Azianzah è riuscito a ferire alcuni agenti prima di essere fermato da un colpo di pistola alle gambe e neutralizzato. Awi Setiyono, portavoce della soprintendenza della polizia di Jakarta, afferma che “il colpevole è stato portato in ospedale per essere curato”.

Sultan Azianzah è nativo di Lebak Wangi, sobborgo di Tangerang, a soli 20 chilometri da Jakarta. Addosso al giovane sono stati trovati un coltello, un pugnale, alcune bombe Molotov, volantini e adesivi con simboli del califfato.

Il generale Ryamirzard Ryacudu, ministro della Difesa, ha detto in una riunione speciale del Parlamento che il Paese deve essere più allerta contro la minaccia di gruppi legati allo Si: “Sono il nostro comune nemico e la gente si aspetta che noi garantiamo la sicurezza della nazione”. Arsul Sani, parlamentare, ha fatto appello affinché la legge anti-terrorismo venga emendata: “Sono imminenti altri attacchi e minacce jihadiste”.

La polizia indonesiana è attiva nella localizzazione e nell’arresto dei miliziani dello Si che ritornano in patria dopo aver combattuto in Siria. Si stima che siano almeno alcune centinaia quelli partiti per il Medio oriente e che i simpatizzanti del califfato siano circa 1000.

Da tempo lo Si è attivo anche sul territorio indonesiano dove ha ottenuto la fedeltà di diversi gruppi jihadisti. Gli attentati dello scorso 14 gennaio a Jakarta sarebbero riconducibili ad un gruppo terrorista legato al califfato che cerca il predominio fra le frange jihadiste del sud-est asiatico.

L’Indonesia è il Paese musulmano più popoloso al mondo, con 206 milioni di fedeli (l’87% della popolazione) ed è patria di un islam moderato. Diversi movimenti, come il Nadhlatul Ulama, hanno più volte condannato la violenza e la cattiva interpretazione dell’islam proposta dallo Stato islamico, difendendo chiese cristiane da possibili assalti.

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