Tamil Nadu, nuove proteste per la mancata nomina di vescovi dalit
Il Dalit Christian Liberation Movement chiede che prima dell'ordinazione di mons. Rayappan come vescovo di Salem venga scelto un dalit alla guida di una delle locali diocesi vacanti. I fedeli cattolici dello Stato sono per maggioranza "intoccabili". Nel Tamil Nadu su 18 diocesi una sola è guidata da un dalit.
Pondicherry (AsiaNews) - Alla vigilia dell'ingresso nella diocesi di Salem (Tamil Nadu) del nuovo vescovo, mons. Arulselvam Rayappan, resta aperta la ferita dei cattolici dalit che protestano per la mancata nomina di un vescovo proveniente come loro dalle fila degli “intoccabili”. Una nuova manifestazione è stata tenuta dal Dalit Christian Liberation Movement (Dclm) a Salem con la rinnovata richiesta di avere un dalit alla guida della diocesi, cosa che non succede da 15 anni nel Tamil Nadu, nonostante gli appartenenti alle “caste svantaggiate” siano la stragrande maggioranza dei fedeli. Mons. Rayappan è stato nominato vescovo da papa Francesco il 31 maggio scorso e il suo insediamento è previsto per il 4 agosto. I dimostranti hanno anche incontrato il magistrato locale, a cui hanno consegnato un memorandum in cui si accusa la Chiesa cattolica di discriminazione contro i dalit e si chiede l'intervento delle autorità civili.
“Su 18 diocesi cattoliche del Tamil Nadu - scrivono i promotori della protesta in un comunicato inviato ad AsiaNews - c'è un unico vescovo dalit, nonostante il 75% dei fedeli appartengano a queste comunità. Ed è una situazione che va avanti da decenni. Da più di un anno chiediamo che si ponga rimedio con le nomine per le sedi vacanti che esistono ormai da due anni e comprendono anche l'arcidiocesi di Pondicherry-Cuddalore. Chiediamo che l'ordinazione episcopale di mons. Rayappan non avvenga prima che venga nominato un vescovo dalit per una delle diocesi che attendono ancora una guida. Facciamo appello a papa Francesco perché intervenga”.
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