Tamil Nadu: studentessa dalit con le mestruazioni costretta a fare l'esame fuori dall'aula
La denuncia dei genitori ha aperto un’inchiesta: “È una doppia discriminazione”, ha commentato p. Devasagayaraj Zackarias. Il ministro dell’Istruzione del Tamil Nadu: “Noi siamo con lei”. Ma in India è ancora forte lo stigma sociale sulle mestruazioni e il peso del sistema delle caste.
New Delhi (AsiaNews) – Una scuola privata del distretto di Coimbatore, nello Stato indiano meridionale del Tamil Nadu, ha costretto una studentessa dalit con le mestruazioni a sostenere gli esami di fine anno seduta sui gradini fuori dall’aula. L’episodio, avvenuto mercoledì scorso alla Swamy Chidbhavananda Matric Higher Secondary School di Senguttaipalayam, è stato denunciato dal padre della ragazza, V. Surendranath, di 34 anni.
Nella sua denuncia alla polizia, l’uomo ha raccontato che le sue due figlie di 14 e 12 anni frequentano la scuola in questione. La figlia più piccola, iscritta all’ottavo anno, ha avuto il primo ciclo mestruale il 5 aprile. Da quel momento, secondo il padre, la studentessa è stata obbligata a sostenere le prove d’esame fuori dall’aula: sia lunedì che mercoledì è stata costretta a sedersi sui gradini per completare il test.
Un video, registrato dalla madre della ragazza e diffuso sui social, mostra la studentessa mentre scrive il proprio esame all’aperto. Nella registrazione si sente la ragazza dichiarare che è stato il preside a darle quell’ordine. I genitori, ha riferito la stampa locale, avevano chiesto solo che la figlia potesse sedersi in una postazione separata all’interno dell’aula, per sentirsi più a suo agio. Ma l’istituto ha interpretato la richiesta come un’autorizzazione a escluderla del tutto dall’ambiente scolastico.
Di fronte alla crescente indignazione dell’opinione pubblica, il ministro dell’Istruzione scolastica del Tamil Nadu, Anbil Mahesh Poyyamozhi, ha preso una netta posizione contro l’accaduto: “È stata condotta un'indagine dipartimentale contro la scuola privata. Il direttore della scuola è stato sospeso. L'oppressione dei bambini in qualsiasi forma non può essere tollerata. La studentessa non si è seduta da sola! Noi siamo qui. Saremo qui”, ha scritto in un post pubblicato sui social.
Il caso ha sollevato un dibattito pubblico sulla persistenza di due questioni radicate nel sistema sociale indiano: la divisione in caste e lo stigma delle mestruazioni. “È una doppia discriminazione. Tutte le donne, indipendentemente dalla loro casta, sono considerate impure durante il periodo mestruale. Non appena raggiungono la pubertà, vengono fatte sedere fuori casa, creando per loro una capanna temporanea fatta di rami di cocco. I dalit sono anche considerati intoccabili. La ragazza dalit è considerata impura in quanto dalit e in quanto nel periodo mestruale”, ha commentato ad AsiaNews p. Devasagayaraj Zackarias, ex segretario esecutivo della Conferenza episcopale cattolica dell’India.
Nonostante alcuni progressi legislativi e sociali – tra cui l’abolizione nel 2018 della tassa del 12% sui prodotti igienici – le mestruazioni restano un tema fortemente stigmatizzato in India. In molte zone del Paese, le donne e le ragazze mestruate vengono ancora escluse da cerimonie religiose e attività domestiche, e viene loro impedito l’ingresso in templi e cucine.
Secondo uno studio del 2014 condotto da Dasra, un’organizzazione impegnata nella salute delle adolescenti, ogni anno circa 23 milioni di ragazze indiane abbandonano la scuola a causa della mancanza di infrastrutture adeguate per la gestione dell’igiene mestruale. In molte istituzioni scolastiche mancano ancora bagni accessibili, acqua pulita, assorbenti igienici e programmi educativi adeguati.
08/11/2018 12:29
26/04/2019 10:58