Talabani: l'Iraq ha ancora bisogno delle forze Usa
Baghdad (Asianews/Agenzie) "Finchè non saremo in grado di ricostituire il nostro esercito, la presenza delle forze americane e alleate è necessaria più che mai". Così si è espresso il nuovo presidente iracheno, Jalal Talabani, in un'intervista rilasciata ieri alla CNN. Talabani ha risposto in questo modo alla manifestazione in cui sabato 9 aprile i sostenitori di Moqtada al-Sadr hanno protestato contro la presenza delle truppe americane nel paese. Il presidente ha definito Sadr un "criminale" da arrestare e ha ribadito il suo dissenso al fissare una scadenza per il ritiro dei militari Usa.
Al grido "No, no Usa" sabato scorso decine di migliaia di seguaci di Sadr hanno marciato per le strade di Baghdad. I dimostranti chiedevano inoltre al nuovo governo di porre la legge islamica come base alla nuova Costituzione. La protesta di sabato marcava il secondo anniversario della caduta di Baghdad dopo l'inizio della guerra nel 2003.
Il curdo Talabani è stato eletto presidente dell'Iraq il 7 aprile scorso dopo lunghe trattative tra le varie fazioni presenti nell'Assemblea nazionale. Egli ha previsto che l'Iraq sarà in grado di ricostituire le sue forze armate entro due anni. Il presidente ha sottolineato comunque che anche dopo il raggiungimento di questo obiettivo l'Iraq e gli Usa rimarranno in relazioni strette: "Manterremo completa consultazione, coordinamento e cooperazione con i nostri amici americani, venuti per liberare il nostro paese".
Talabani ha escluso anche la possibile introduzione della shari'a nella nuova costituzione irachena, la cui stesura secondo il curdo dovrebbe essere completata entro il 15 agosto.
Il neo presidente, che per molti anni ha guidato la resistenza della minoranza curda irachena al regime di Saddam Hussein, ha anche anticipato che non appoggerà la formazione di uno Stato indipendente per i curdi, i quali "hanno accettato di far parte di una federazione nel quadro di un Iraq democratico".
17/08/2005
08/09/2004