Taiwan promette sussidi a studenti università private per fermare la crisi
L'annuncio del vice-presidente William Lai in corsa per la successione di Tsai ing-wen. Dal secondo semestre del prossimo anno accademico il governo finanzierà parte della retta per fermare il calo degli iscritti negli atenei. L'opposizione parla di manovra elettoralistica, ma la crisi nelle immatricolazioni influisce anche sulla qualità dell'offerta.
Taipei (AsiaNews/Agenzie) - La crisi delle Università private di Taiwan entra nel dibattito sulla campagna verso le elezioni presidenziali del prossimo anno. Il vice-presidente William Lai – che è il candidato del Democratic Progressive Party, il partito di governo, alla successione della presidente Tsai ing-wen, non ricandidabile – ha annunciato un piano di sussidi agli studenti per coprire “almeno la metà” del divario tra le tasse universitarie delle università pubbliche e quelle delle università private. La differenza tra le rette è attualmente stimata in circa 50mila dollari taiwanesi (1460 euro), per cui la cifra che verrebbe destinata si aggira intorno ai 25mila dollari taiwanesi a studente (730 euro).
Nonostante esistano già sussidi per gli studenti economicamente svantaggiati – ha dichiarato il direttore generale del ministero dell’Educazione Chu Chun-chang - molti altri giovani oggi devono dipendere da prestiti per studenti o lavori part-time per pagare le spese, il che danneggia il loro percorso formativo. Il ministero sovvenzionerà gli studenti delle università private detraendo direttamente il denaro dal totale delle tasse universitarie. Il sussidio dovrebbe essere erogato a partire dal secondo semestre dell’anno accademico 2023/2024 e potrebbero beneficiarne 473mila giovani taiwanesi. Il costo complessivo preventivato è di circa 15 miliardi di dollari taiwanesi (circa 440 milioni di euro).
L’annuncio di William Lai è stato accolto con freddezza dagli altri due candidati in corsa per la presidenza - il leader del Kuomintang Hou Yu-ih e l’ex sindaco di Taipei Ko Wen-je, dato nei sondaggi come molto vicino agli altri due – che l’hanno bollata come una misura elettoralistica. Quello della crisi delle sue università è un tema con cui Taiwan deve fare i conti, anche per via degli effetti del calo demografico: nel 2021 il numero complessivo degli studenti è sceso sotto la soglia di 1 milione.
Secondo i dati ufficiali diffusi alla fine della scorsa estate solo 11 università di Taiwan avevano raggiunto i loro obiettivi di reclutamento di nuovi studenti, mentre 51 atenei - 22 pubblici e 29 privati – avevano mancato il loro obiettivo di migliaia di studenti nonostante un tasso di accettazione delle candidature del 98,94%.
Il Comitato per l'ammissione universitaria - esprimendo preoccupazioni per questi dati - sottolineava che anche rinomate università private sono colpite dal calo delle iscrizioni, come l'Università di Cultura Cinese che ha registrato solo 257 studenti con 2.635 posti disponibili.
La crisi si riflette anche nel ranking internazionale degli atenei: nell’ultima graduatoria stilata dal Center for World University Rankings più di tre quarti delle università di Taiwan hanno visto arretrare la propria posizione, compresa la National Taiwan University – la più rinomata - che è scesa di sei posizioni al 102° posto nella classifica generale.
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