Taipei, leader democratico in sciopero della fame contro la nuova centrale nucleare
Taipei (AsiaNews) - Fra proteste e polemiche, è arrivato al quarto giorno lo sciopero della fame lanciato da Lin Yi-xiong (林義雄), ex presidente del Partito progressista democratico (DPP, 民進黨, all'opposizine), contro la costruzione della quarta centrale nucleare (la "Nuke 4", 核四) sull'isola di Taiwan.
Lin sta scioperando all'interno dell'edificio che un tempo era la sua casa e che oggi è una chiesa presbiteriana. Qui, nel 1980, la madre e due delle sue figlie (due gemelline di 7 anni) vennero uccise a pugnalate da "ignoti": anche se l'inchiesta non si è mai conclusa, molti pensano che l'omicidio venne ordinato dal Partito nazionalista (il Kuomintang, oggi al potere) nell'ambito della legge marziale all'epoca ancora in vigore sull'isola. Negli stessi anni, Lin era detenuto in prigione e oggetto di diversi pestaggi da parte della polizia penitenziaria.
Jiang Yi-huah, primo ministro di Taiwan, ha visitato lo scorso 22 aprile lo scioperante, che tuttavia non gli ha parlato (dato che non parla a nessuno). Il premier ha chiesto al pastore della comunità di comunicare a Lin la sua preoccupazione e quella del presidente Ma Ying-jeou (馬英九) circa le conseguenze sulla sua salute in seguito alla scelta di non alimentarsi. Jiang ha ricordato che, sebbene in costruzione, la centrale nucleare deve sottoporsi a un referendum tra la popolazione per il suo completamento, prima di installare le barre di uranio e avviare la produzione di elettricità.
Il giorno dopo, anche il presidente Ma è andato a visitare Lin portando una lettera da consegnargli. I medici e le autorità hanno deciso che, se il leader democratico perde i sensi e rimane in stato di incoscienza, dovrà essere immediatamente portato in ospedale, anche se lui ha chiesto di non essere soccorso "in nessun caso".
Taiwan ha già in funzione tre centrali nucleari, con un forte incremento allo stesso tempo delle energie verdi e rinnovabili, soprattutto eolico e solare. Il programma a lunga scadenza è di rendere l'isola totalmente libera dall'energia nucleare in modo che la sicurezza sia totale e la sostenibilità della produzione sia completamente ecologica.
Le prime tre centrali nucleari verranno progressivamente smantellate entro il 2025, ma in attesa di una maggiore efficienza delle centrali a energia rinnovabile e di prezzi accessibili dell'elettricità proveniente da tali fonti, i sostenitori del progetto della quarta centrale affermano che essa rappresenta un supporto indispensabile in questo passaggio graduale da una Taiwan nucleare a una Taiwan senza centrali nucleari.