19/01/2010, 00.00
THAILANDIA
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TV satellitare per formare 100mila monaci buddisti

di Weena Kowitwanij
Attraverso il sostegno di governo e leader buddisti i nuovi monaci seguiranno un corso di formazione via satellite in 335 monasteri distribuiti in tutto il Paese. L’ obiettivo è ripopolare i templi buddisti e fare dei monaci un modello di vita per la popolazione thai, sempre più lontana dalla religione.

Bangkok (AsiaNews) – Attraverso una campagna promossa da governo thai e leader buddisti, oltre 100mila monaci sono stati ordinati in questi mesi per portare tra la popolazione Thai un modello di moralità e solidarietà. L’iniziativa ha coinvolto circa 80mila villaggi distribuiti su tutto il territorio nazionale.  Da oggi fino all’8 marzo inizia per i nuovi ordinati uno speciale programma di formazione di 49 giorni. A guidare le meditazioni e le lezioni un gruppo di monaci anziani. Questi saranno collegati con le varie realtà grazie alla televisione satellitare.       

“L’idea nasce per risolvere l’attuale situazione del Paese – afferma PhraMaha Dr.Somchai Tanawutdho, responsabile del comitato organizzatore – la gente è troppo occupata e le tentazioni materiali sono in aumento, non ha più tempo per la religione e ha dimenticato il significato della propria spiritualità”. “Il buddismo – aggiunge – è un rifugio soprattutto per la popolazione delle regioni più remote”. Secondo lui la presenza dei monaci nei villaggi e nelle città può aiutare la popolazione a migliorare se stessa e a tornare sulla retta via, soprattutto durante l’attuale crisi economica.

In Thailandia circa l’85% della popolazione è buddista e i monaci hanno molta influenza sul piano politico e sociale. Fino agli anni ‘80 ogni famiglia destinava uno dei figli alla vita monacale. Nonostante ciò, oggi il buddismo è in declino e sono pochi i giovani che decidono di entrare in monastero. Secondo statistiche di giugno 2009 sono 5.937 i monasteri rimasti deserti.

“Nel tempio di Chaleakmogkol non ci sono stati monaci per diversi anni – afferma . Sompong  Luamsai della provincial di Surin – e gli abitanti del mio villaggio non avevano un leader spirituale“. Egli racconta che grazie all’iniziativa proposta dal governo i monaci sono tornati al tempio e si prendono cura della comunità. “Ogni giorno dall’alba al tramonto – continua – sentiamo i monaci pregare e i fedeli si uniscono di nuovo alla preghiera”. Secondo lui i monaci hanno ridotto molte problematiche del villaggio e aumentato l’interesse per la religione.

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