13/12/2024, 10.20
SRI LANKA
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Sviluppo del porto di Galle: allarme per le barriere coralline di Rumassala

di Arundathie Abeysinghe

Il progetto di costruzione di un grande scalo turistico con un ormeggio di 150 metri per le navi da crociera preoccupa per le possibili conseguenze sulla barriera corallina di Buona Vista, che vanta la più alta biodiversità registrata in un habitat marino dello Sri Lanka.

Colombo (AsiaNews) – È allarme ambientale sul possibile impatto negativo del progetto di sviluppo del porto di Galle sulle barriere coralline del Santuario marino di Rumassala, noto per la sua ricca biodiversità e il suo habitat significativo per le specie marine. L'obiettivo del progetto è quello di creare “un porto turistico a tutti gli effetti” con 44,97 ettari di terreno bonificato per attività ricreative e turistiche, investimenti immobiliari che includono un ormeggio di 150 metri per navi da crociera passeggeri e superyacht e un terminal crociere all'avanguardia, simile al progetto di bonifica di Colombo Port City. La bonifica si estenderà verso il mare a circa 300 metri dalla spiaggia di Dewata, una destinazione famosa in tutto il mondo per il surf, richiedendo il dragaggio di 1,9 milioni di tonnellate di materiali di riempimento dal fondale della baia di Galle.

Il progetto è di competenza della Sri Lanka Ports Authority e del Coastal Conservation and Resource Management Department come autorità di approvazione. Una prima valutazione dell'impatto ambientale del progetto era stata approvata da quest’ultimo ente nel 2009. Nel 2022 è stato presentato un piano per un'ulteriore bonifica di 40 ettari lungo la spiaggia di Dewata. Anche il Dipartimento per la conservazione della fauna selvatica ha un ruolo importante nella valutazione, per via della presenza del Santuario marino di Rumassala.

Gli accademici Prashantha Samarasekera e Sampath Gunawardana spiegano ad AsiaNews che “nell’area si trova anche la barriera corallina di Bona Vista, che deve essere gestita con estrema delicatezza. Questo sito non è adatto a ospitare un grande porto per le navi da carico, perché disturberebbe troppo gli ecosistemi; dovrebbe essere un porto per le imbarcazioni più piccole”.

Attualmente, il piano prevede due frangiflutti offshore della lunghezza di 850 metri e 150 metri, un attracco per crociere della lunghezza di 150 metri, con un pescaggio di 12,5 metri per ospitare grandi navi da crociera, compreso un terminal crociere all'avanguardia. L'autorizzazione per questi sviluppi è stata ottenuta dalla Sri Lanka Ports Authority. Nella baia di Galle è prevista anche la bonifica di un'area di 44,97 ettari per facilitare lo sviluppo di infrastrutture/immobili per attività ricreative e turistiche.

“La barriera corallina di Buona Vista è soggetta a minacce, tra cui lo sbiancamento dei coralli a causa del fenomeno El Nino, il riscaldamento della superficie dell'acqua in corso dagli anni Novanta - hanno sottolineato Prashantha e Sampath -. Nel 2022, a causa del maltempo che ha colpito Galle, ampie porzioni della barriera di Buona Vista a Rumassala sono state portate a riva. Secondo studi recenti, la barriera vanta la più alta biodiversità registrata in un habitat marino dello Sri Lanka, un'alta densità di coralli vivi con una copertura di oltre il 70% della base della barriera, che indica una barriera sana e strutturalmente diversificata. La barriera è anche nota per ospitare oltre 490 specie di pesci di barriera e centinaia di specie di invertebrati marini. Già 25 anni fa si era verificato un incidente simile, in cui enormi quantità di barriera corallina sono state portate a riva. È quindi necessario proteggere questa preziosa risorsa”.

Secondo alti funzionari del Ministero dell'Ambiente, la recente pubblicazione di una nuova Valutazione d'impatto ambientale supplementare, che rilancia il progetto di sviluppo del porto di Galle, ha sollevato il timore che la prevista bonifica possa avere effetti negativi sulle barriere coralline del Santuario marino di Rumassala, a causa della sua vicinanza al sito di sviluppo e della sensibilità dei coralli ai cambiamenti nel carico dei sedimenti, nella qualità dell'acqua e nella circolazione. Pesanti ripercussioni toccherebbero anche la comunità di pescatori locale, compresa una fiorente attività di surf che porta turismo nella zona. 

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