Suora indiana porta estremisti indù in tribunale per insulti al papa e alle religiose
In un video divenuto virale un oratore durante un raduno del Vhp aveva istigato all'odio contro i cristiani con affermazioni deliranti su fantomatici riti di iniziazione delle suore. Di fronte alla mancanza di provvedimenti da parte del governo locale, sr. Manjula Tuscano - religiosa e avvocato - ha presentato una petizione all'Alta Corte del Gujarat.
Gandhinagar (AsiaNews) – Una religiosa indiana - suor Manjula Tuscano, di Vadodara - si è rivolta all'Alta Corte del Gujarat per ottenere la registrazione di una denuncia e l’avvio di un'azione penale contro un nazionalista indù del dal Vishwa Hindu Parishad (VHP) che qualche settimana fa ha espresso pubblicamente commenti ingiuriosi sulle suore di un convento e sulla figura del papa durante un evento organizzato nella città di Kadi.
In un video dell’evento divenuto virale si vede chiaramente un oratore esortare gli ascoltatori a prendere di mira la comunità cristiana e a bandirla dal Gujarat. Nella lingua locale con una tesi delirante sostiene che il papa sia il “marito” di migliaia di suore in tutto il mondo e che le religiose, durante una cerimonia di iniziazione, dovrebbero accettarlo. Nella sua logica, dunque, la vita religiosa nella comunità cattolica si fonderebbe su un adulterio.
Sr. Manjula Tuscano, religiosa delle Suore Missionarie Domenicane del Rosario, è un avvocato che attraverso l’associazione Kanuni Salah Kendra offre consulenza legale a chi chiede giustizia. Nella petizione depositata all’Salta Corte del Gujarat si dice che nell’invettiva si fa espressamente riferimento alle religiose del convento nel villaggio di Irana, additandole all’odio dei presenti. “Il video in questione - si legge nel testo - è in circolazione sui social media e di dominio pubblico; nel discorso si sentono commenti sprezzanti e vili, specificamente rivolti alle donne, deridendo la castità delle suore e facendo insinuazioni contro il papa”. Si denuncia l’intenzione predeterminata di provocare un'alterazione dell'armonia religiosa dello Stato e si afferma che la mancanza di interventi da parte delle autorità rifletterebbe solo “il fallimento dello Stato nel frenare gli elementi antisociali”.
Ad AsiaNews sr. Tuscano ha raccontato di vivere in Gujarat da 19 anni. “Al momento - ha aggiunto - la questione è all'esame dell'Alta Corte e potrebbe essere discussa la prossima settimana, quindi non voglio fare alcun commento”.
Già 17 marzo l'arcivescovo di Gandhinagar Thomas Ignatius Macwan aveva scritto una lettera sulla vicenda al primo ministro del Gujarat, Bhupendra Patel, un esponente del Bjp, chiedendo provvedimenti “immediati e severi” contro l'oratore. Dal governo locale non era però giunta alcuna risposta.