Suor Parmar: La cura degli orfani “riempie la vita”
Dal 1980 le Sorelle della carità di Sant’Anna si occupano degli orfani di Niadad. La testimonianza di suor Sheetal I. Parmar, che dal 2011 serve insieme ad altro quattro consorelle e uno staff di laici 30 orfani. Per questi, non solo amore, ma anche la possibilità di “costruire una vita”.
Nadiad (AsiaNews) – Un’esperienza che “dà vita”. Sono queste le parole con cui suor Parmar definisce il suo lavoro con bambini dell’orfanotrofio di Matruchhaya (Rifugio di Maria) a Indira Nagar, nel distretto di Kheda della diocesi di Ahmadabad, nello Stato del Gujarat.
Suor Parmar lavora nell’orfanotrofio dal 2011. Insieme a lei, altre quattro suore e staff laico si prendono cura di 30 orfani, la cui età varia da un giorno a 27 anni.
Suor Parmar racconta ad AsiaNews: “Per gli ultimi sei anni, ho lavorato con questi bambini orfani che sono un dono di Dio per noi, da amare e di cui aver cura, vite da coltivare con gioia, compassione ed espressione della tenerezza di Dio”. Le suore e lo staff di Matruchhaya fanno del loro meglio per fare sentire a questi bambini l’amore di Dio. “Amare queste creature con cura e gioia è stata finora la migliore esperienza pastorale e missionaria,” racconta la religiosa. “È un’esperienza che riempie la vita”.
Prendendosi cura di questi orfani, le suore si impegnano a far capire alle persone che gli orfani hanno bisogno di amore e di costruire la loro vita, non di semplice compassione. “Dobbiamo essere attenti e compassionevoli con tutti. Questa dovrebbe essere la nostra scelta di vita”.
Matruchhaya è un orfanotrofio legato all’Ospedale Nostra Signora della Colonna, riconosciuto dal Dipartimento della difesa sociale del Gujarat, e gestito dalle suore sin dal 5 novembre 1980. Una mattina quando una delle sorelle aprì la porta della farmacia, sì trovò di fronte un neonato deposto sull’uscio della porta: il bambino era stato abbandonato. Ella lo prese su e lo cullò. Le cure e l’allattamento cominciarono, e la suora fu colta dall’ispirazione di prendersi cura di questi bambini abbandonati. Da allora non si è mai voltata indietro, e il “Matruchhaya” ha avuto le sue origini.
Matruchhaya si prende cura dei bisogni degli orfani poveri, abbandonati e persi a Nadiad. La sua missione primaria è occuparsi di questi bambini e giovani adulti, offrendo accoglienza, istruzione e riabilitazione; perché possano entrare a far parte della società e vivere una vita dignitosa come essere umani. Il bambino che entra in questa casa riceve tutto l’amore, la cura, l’affetto e soprattutto le attenzioni che qualsiasi altro bambino nella società riceve.
“Ci assicuriamo che al bambino che arriva qui non manchi nulla,” racconta suor Parmar. “Alcuni bambini vengono adottati, mentre gli altri portati a livelli superiori di istruzione per garantire loro un futuro migliore, realizzare il loro valore e renderli indipendenti. Li aiutiamo anche a prepararsi al matrimonio, così che possano sistemarsi e avere un futuro assicurato”.
Matruchhaya è gestita dalle Sorelle della Carità di Sant’Anna, un’istituzione religiosa che lavora in tutte le sfere della società. Esse forniscono servizi tramite ospedali, scuole, assistenza, case per anziani e orfani.
07/04/2016 14:15