Suor Eufrasia Eluvathingal, la "madre che prega", è santa
Città del Vaticano (AsiaNews) - La "madre che prega", al secolo suor Eufrasia Eluvathingal del Sacro Cuore, è santa. Lo ha deciso papa Francesco, che questa mattina ha tenuto il concistoro ordinario pubblico per la canonizzazione di suor Eufrasia e di altri cinque beati. Il Papa ha decretato che i Beati siano iscritti nell'Albo dei Santi il 23 novembre 2014, Festa di Cristo Re dell'Universo.
La nuova santa nasce come Rosa Eluvathingal il 7 ottobre 1877 in una famiglia siro-malabarese del villaggio di Kattoor, presso la città di Thrissur nello Stato indiano del Kerala. Rosa è la figlia maggiore di due proprietari terrieri benestanti, Antony Cherpukaran e Kunjethy Eluvathingal. Viene battezzata il 25 ottobre 1877 nella chiesa della Madre del Carmelo a Edathuruthy. La madre è una devota cattolica di rito siriaco, che la spinge a pregare il rosario e frequentare la messa. All'età di 9 anni, Rosa riceve la grazia di un'apparizione della Vergine Maria, e questo la convince a rimanere vergine e dedicare la propria vita a Dio.
Con l'età adulta, Rosa esprime il desiderio di unirsi alle sorelle della Madre del Carmelo, che seguono la regola del Terzo ordine delle carmelitane scalze. Il padre in un primo momento si oppone, perché la vorrebbe vedere sposata al figlio di una delle prospere famiglie della regione. Ma vedendo la risolutezza della figlia acconsente: sarà proprio lui ad accompagnarla in convento. All'età di 10 anni entra nella scuola gestita dalla prima comunità carmelitana della chiesa siro-malabarese, fondata dal beato Kuriakose Elias Chavara e dal p. Leopoldo Beccaro nel 1886 a Koonammavu, nel distretto Ernakulam.
Nel 1897 Mar John Menachery, primo nativo a divenire vescovo di Thrissur, apre il convento carmelitano di Amazakad (oggi all'interno della diocesi siro-malabarese di Irinjalakuda). Il 9 maggio è proprio il vescovo a spostare tutte le religiose e le studentesse di Koonammavu nella nuova struttura: fra loro anche Rosa. Il giorno successivo Rosa viene accolta come postulante e riceve il nome di suor Eufrasia del Sacro Cuore di Gesù; verrà ammessa nel noviziato il 10 gennaio 1898. Tuttavia la sua delicatissima situazione medica minaccia la sua permanenza in convento, tanto che i superiori considerano la possibilità di allontanarla per le cure.
La solenne professione di suor Eufrasia avviene il 24 maggio 1900, durante la benedizione del nuovo convento di Ollur. Dopo aver preso i voti perpetui, viene incaricata di assistere le novizie. Ancora molto fragile di salute, suor Eufrasia mostra un raro coraggio morale e un altissimo senso di responsabilità. Nel 1904 viene nominata responsabile delle novizie della congregazione, incarico che svolgerà per 9 anni. Nel 1913 diviene madre superiora del convento di Santa Maria di Ollur, dove vivrà fino alla morte, rimanendo in carica fino al 916.
Nonostante i gravosi incarichi, vive una vita di preghiera costante e di enorme devozione al Sacro Cuore di Gesù, tanto che inizia a essere chiamata "la madre che prega". Suor Eufrasia passa la maggior parte del giorno nella cappella del convento, in adorazione del Santissimo Sacramento, per il quale nutre una forte devozione. La religiosa muore il 29 agosto 1952 nel convento di Ollur: la sua tomba diviene presto un sito di pellegrinaggio, dove secondo diversi fedeli sono avvenuti miracoli.
Nel 1987 viene dichiarata "Serva di Dio" dall'arcivescovo di Thrissur, Mar Joseph Kundukulam, che apre la fase diocesana della causa di beatificazione. Il 5 luglio 2002 è Giovanni Paolo II a riconoscere le sue virtù eroiche, dichiarandola "venerabile". Nel giugno del 2006 il Vaticano riconosce e approva un primo miracolo a lei attribuito: la guarigione inspiegabile di un falegname affetto da cancro alle ossa.
Il 3 dicembre 2006, nella chiesa di Sant'Antonio a Ollur, il card. Varkey Vithayathil celebra per conto di papa Benedetto XVI la cerimonia di beatificazione. Dopo la beatificazione, il defunto cardinale ricordò - parlando con AsiaNews - la grande statura morale e religiosa della "madre che prega". Il 3 aprile 2014 papa Francesco ha autorizzato la Congregazione per le Cause dei Santi a promulgare il decreto sul nuovo miracolo attribuito all'intercessione di suor Eufrasia.