Sumatra: otto morti e 15 feriti negli scontri fra buddisti e musulmani birmani
Jakarta (AsiaNews/Agenzie) - È di otto morti e almeno 15 feriti il bilancio degli scontri fra buddisti e musulmani birmani, ospiti di un centro di accoglienza per immigrati nei pressi del porto di Belawan, vicino alla città di Medan, nella provincia indonesiana di Sumatra. A scatenare le violenze, la scoperta dei terribili fatti di cronaca avvenuti nel marzo scorso a Meikhtila, nel centro del Myanmar, che hanno lasciato sul terreno decine di vittime, oltre che case, negozi e moschee devastati. Sugli scontri islamo-buddisti al centro della ex Birmania è intervenuto anche l'arcivescovo di Yangon mons. Charles Bo che, alla vigilia di Pasqua, ha lanciato un appello alla pace, subito ripreso da movimenti giovanili buddisti, cristiani, musulmani e indù.
Secondo quanto riferisce la polizia indonesiana, gli scontri fra buddisti e musulmani birmani nel centro profughi di Sumatra sono iniziati alle due di questa mattina. Dalle prime informazioni emerge che i morti sarebbero tutti buddisti, mentre i 15 feriti appartengono alla minoranza musulmana Rohingya, spesso vittima di persecuzioni e abusi in Myanmar. Altri tre buddisti sarebbero invece riusciti a sfuggire all'assalto.
Dalle prime ricostruzioni pare che gli 11 buddisti fossero dei pescatori birmani, sorpresi in acque extraterritoriali e quindi fermati dalla marina indonesiana e detenuti nel centro. I musulmani sarebbero invece parte di un gruppo di almeno 100 rifugiati Rohingya, che hanno abbandonato il Myanmar in cerca di asilo politico dalle autorità di Jakarta.
Endro Kiswanto, capo delle forze dell'ordine della zona, spiega che il caos è iniziato quando i birmani del centro di accoglienza sono venuti a sapere delle violenze di Meikhtila, che hanno causato un totale di 43 morti e migliaia di senzatetto. I toni hanno iniziato a scaldarsi, quindi i due fronti sono venuti alle mani e la situazione è degenerata, con le autorità e i responsabili della sicurezza del centro incapaci di riportare la calma. Intanto i vertici governativi indonesiani confermano che è "in continua crescita" il numero di persone appartenenti alla minoranza musulmana, che abbandona il Myanmar a bordo di mezzi di fortuna per cercare rifugio oltremare.