Sumatra: contro la prostituzione 'un test della verginità sulle studentesse'
Jakarta (AsiaNews) - A partire dal prossimo anno accademico 2014-2015, le ragazze delle scuole superiori dovranno sottoporsi al test della verginità. È questa la controversa proposta - che ha già scatenato le prime polemiche - del responsabile del Dipartimento per l'istruzione della reggenza di Prabumulih, nella provincia indonesiana di South Sumatra. In molti hanno già bollato come "folle" l'idea di HM Rasyid; sui social network infuria la polemica, con centinaia di commenti sdegnati o improntati al sarcasmo. Tuttavia, il funzionario non intende fare passi indietro e auspica che nei prossimi mesi "vengano stanziati i fondi necessari".
Come riferiscono i media di Prabumulih, il funzionario è intervenuto ieri per spiegare le ragioni alla base della sua proposta. I test sulla verginità, sottolinea HM Rasyid, saranno efficaci in un'ottica di lotta alla prostituzione minorile, comprese le studentesse delle scuole superiori. Egli concorda sul fatto che sia "una questione privata" e che i test possano costituire "una violazione dei diritti umani". Ma non intende fermare l'iter della legge, poiché è un mezzo efficace per scongiurare "adulterio o finire nel giro della prostituzione".
Sebbene illegale, la prostituzione in Indonesia è un fenomeno diffuso con luoghi "riservati" allo scopo e locali notturni che "forniscono" compagnia in caso di richiesta dei visitatori. In particolare, nelle grandi città gli sfruttatori "usano" donne molto giovani e ragazzine di età scolare, per guadagnare più soldi in modo facile e veloce. Chiamate "call girls", queste ragazzine spesso vendono il proprio corpo per sostenere le spese ingenti nelle metropoli, mantenere uno stile di vita elevato oppure per pagarsi gli studi.
L'Indonesia è la nazione musulmana più popolosa al mondo e, pur garantendo fra i principi costituzionali le libertà personali di base (fra cui il culto), diventa sempre più teatro di violenze e abusi contro le minoranze, oltre che di leggi discriminatorie in base al genere.
Nella provincia di Aceh - unica nell'Arcipelago - vige la legge islamica e in molte altre aree si fa sempre più radicale ed estrema l'influenza della religione musulmana nella vita dei cittadini. Fra i vari divieti, soprattutto in materia di costumi, quello imposto alle donne di sedere a cavalcioni sulle moto o di indossare jeans o minigonne. Il rispetto delle regole è assicurato dalla presenza per le strade della "polizia della morale", un corpo speciale che punisce le violazioni.
25/09/2017 15:51