Sulle orme del papa, l’imam di al-Azhar in Iraq per rilanciare pace e dialogo
In calendario a novembre, con tappe a Baghdad, Mosul, Erbil e Najaf. Allo studio un faccia faccia con Ali al-Sistani. Dalle poste irachene un francobollo speciale per commemorare la visita del pontefice e l’incontro con il grande ayatollah di Najaf. Patriarca Sako: il papa ha aperto le porte dell’Iraq al mondo e restituito centralità al Paese.
Baghdad (AsiaNews) - Sulle orme di papa Francesco l’imam di al-Azhar Ahmed al-Tayeb vuole compiere un viaggio ufficiale in Iraq per il mese di novembre, di cui manca solo l’ufficialità, sebbene il programma sia già ben avviato. Durante la visita il leader sunnita dovrebbe anche incontrare - ma il condizionale è d’obbligo - il grande ayatollah Ali al-Sistani nella città santa di Najaf, per uno storico faccia a faccia fra i due volti dell’islam sunnita e sciita.
Dalle prime informazioni il viaggio dovrebbe toccare la capitale, Baghdad, Mosul un tempo roccaforte dello Stato islamico (SI, ex Isis), Erbil nel Kurdistan iracheno e Najaf, dove risiede la massima carica sciita e punto di riferimento per milioni di fedeli musulmani. Commentando il progetto. lo stesso al-Tayeb ha definito l’Iraq “un Paese caro al mio cuore” che desidera “visitare” per incontrare “il suo onorevole popolo”. Egli ha sottolineato i “molti punti in comune” fra Iraq ed Egitto, dove ha sede l'università di al-Azhar, che definisce “i due più importanti poli del mondo islamico”.
L’ambasciatore iracheno al Cairo Ahmed Nayef al-Dulaimi conferma i lavori in preparazione a “questa importante visita”, che avrà “un ampio programma ed eventi importanti”. Sia al-Azhar che Baghdad, aggiunge il diplomatico, sottolineano il ruolo e l’importanza “dell’eliminazione del terrorismo” su scala regionale e globale. E per il governo iracheno si potrebbe prospettare un altro evento di “successo” dopo la presenza del papa che “ha ridato fiducia” al Paese come afferma una fonte vicina all’esecutivo. Dal viaggio del pontefice l’Iraq ha ospitato altri due appuntamenti di primo piano, il summit trilaterale nella capitale con i capi di Stato di Egitto e Giordania e la recente conferenza di Baghdad per la cooperazione e il partenariato.
Interpellato da AsiaNews il patriarca caldeo, card. Louis Raphael Sako, concorda nel sottolineare che il viaggio dell’imam “è frutto della visita di papa Francesco”, il quale “ha aperto le porte dell’Iraq” al mondo esterno e ne ha restituito “centralità” nel mondo politico e diplomatico. “Il progetto non è confermato al 100% - spiega - ma è ormai delineato e mancano solo alcuni punti. Anche questo è un evento che serve per incontrarsi e dialogare. Un cammino aperto dalla firma del documento sulla fratellanza ad Abu Dhabi e rilanciato dall’incontro fra il papa e al-Sistani a Najaf, con le importanti parole pronunciate da quest’ultimo: ‘Voi siete parte di noi e noi parte di voi’. Sono eventi simbolici - aggiunge il cardinale - che generano cambiamenti nella vita quotidiana, come la messa al bando di estremismi e ideologie che annullano l’altro”.
Al-Azhar, spiega il porporato, “ha espresso la volontà” di incontrare al-Sistani e assieme potranno contribuire “alla lotta contro i fondamentalismi”. “Queste visite - conclude il card. Sako - come quella del re di Giordania e del presidente egiziano di recente, sono di grande sostegno per l’Iraq e le sue istituzioni, per costruire uno Stato stabile che sia capace di ricoprire un ruolo positivo nel dialogo e nel cammino della pace”.
L’attualità e l’importanza della visita del papa del marzo scorso sono testimoniante dalla decisione delle Poste centrali irachene di emettere alcuni francobolli (nella foto) dedicati all’evento. Di particolare valore l’incontro con al-Sistani e la tappa nella storica città di Ur dei Caldei, che incarna i concetti di “convivenza” e di “amore fra le religioni” come spiega in una nota la compagnia generale delle poste. Il valore dei francobolli sarà di 500, 750 e 1000 dinari per una tiratura di circa 5mila copie.