Strutture sanitarie d'avanguardia, ma non per il popolo turkmeno
Ashgabat (AsiaNews/Agenzie) – Con il presidente Kurbanguly Berdymukhammedov, nella capitale Ashgabat sono sorte nuove strutture sanitarie all’avanguardia. Ma fonti locali dicono che sono riservate a un’elite ed esperti osservano che il governo ha risolto i problemi della sanità pubblica più che altro negando l’esistenza di malattie.
Lo scorso luglio, Berdymukhammedov ha presenziato all’apertura del nuovo Centro per la cura del Cancro ad Ashgabat, imponente struttura con marmi bianchi, vetri oscuri e addobbi dorati, con l’ingresso imbellito da fontane. Ma secondo l’agenzia Eurasianet, fonti locali spiegano che questa struttura, anche se indicata come del tutto gratuita, non è a disposizione di tutti ma solo di chi può pagare una “bustarella” per entrare.
La struttura sanitaria pubblica era stata demolita dal precedente presidente Saparmurat Niyazov,che aveva chiuso molti ospedali e centri medici fuori dalla capitale e reso talmente disagevole il lavoro sanitario che fu mandato l’esercito per sorvegliare gli infermieri e costringerli a lavorare.
Al momento dell’insediamento, l’attuale presidente ha posto la riforma della sanità tra le priorità. Ma ben poco è stato fatto fuori di Ashgabat e i responsabili della sanità appaiono soprattutto attenti a magnificare grandi risultati che però molti dubitano siano solo sulla carta. Infatti è molto difficile avere notizie precise, dato che i pubblici funzionari non vogliono fare dichiarazioni che possano risultare sgradite.
Esperti osservano che nel Paese mancano non solo le strutture ma anche i medici esperti, anche perché Niyazov aveva chiuso molti ospedali fuori da Ashgabat e ridotto il corso di laurea per medico da 5 a 2 anni, con un anno ulteriore di pratica sotto il controllo di un medico esperto.
Notano, ancora, che Berdymukhammedov, ex dentista, è stato ministro della Sanità sotto Niyazov, quindi ha collaborato al precedente smantellamento del sistema sanitario.
A metà dicembre Medici Senza Frontiere ha annunciato che lascia il Paese, perché il governo impedisce loro di seguire i previsti programmi per eliminare la tubercolosi. Forse perché il governo nega la presenza di malattie epidemiche, che invece si diffondono: secondo Msf, circa il 20% della popolazione è affetta da un forma di tubercolosi resistente ai normali farmaci. Il gruppo osserva che la carenza di servizio sanitario impedisce la prevenzione e può dare luogo a epidemie anche gravi.
10/06/2021 12:49