Strage di Pasqua: i vescovi chiedono al presidente report internazionali
Continua lo “sciame sismico” della politica dello Sri Lanka dopo le rivelazioni di servizi segreti stranieri che differiscono dalla versione ufficiale di Colombo. I vescovi chiedono al presidente la condivisione dei materiali dato che le chiese sono state il principale obiettivo dei terroristi.
Colombo (AsiaNews) – La Conferenza episcopale cattolica dello Sri Lanka (Cbcsl) rinnova la richiesta, al presidente Ranil Wickremesinghe, di condivisione dei rapporti interni sugli attentati terroristici della domenica di Pasqua del 21 aprile 2019 - in cui sono state colpite 3 chiese, 4 alberghi di lusso e un complesso residenziale per un totale di 269 morti -. La richiesta è stata rilanciata in seguito all’ammissione di Wickremesinghe di aver ricevuto dall’Fbi americana, ma anche dai servizi segreti britannici, indiani, pakistani e cinesi.
Continua lo “sciame sismico e politico” in Sri Lanka a seguito della video-intervista che Channel 4, emittente pubblica britannica, ha mandato in onda un mese fa sulla strage di Pasqua in cui parlava Azad Maulana, un ex militante della Tigri tamil (i ribelli secessionisti) che tradì per unirsi all’esercito nazionale che le combatteva. A suo dire, nonostante nel giro di pochi settimane nel 2019 i supposti ideatori della strage, il gruppo Thowheeth Jama’ath – la cui azione era stata rivendicata anche dallo Stato islamico – siano stati arrestati, non sarebbe alla regia della strage. Questo mette in dubbio la versione ufficiale che attribuiva loro ogni responsabilità. Di più: accusa i vertici dell’intelligence di Colombo di aver orchestrato la strage con gli islamisti in una riunione che lui stesso aveva organizzato.
Intanto il cardinal Malcolm Ranjith, Arcivescovo di Colombo, continua a chiedere un’indagine internazionale sugli attentati. Del resto la Chiesa cattolica nel Paese è stata l’obiettivo principale della strage e non si è mai detta pienamente convinta della versione dell’intelligence del paese.
Questo non è l’ultimo capitolo, perché il presidente Ranil Wickremesinghe ha risposto alle richieste della Conferenza episcopale cattolica dello Sri Lanka durante un’intervista con Deutsche Welle News a cui la Cbcsl ha scritto: “Presidente - ha letto la nota Martin Gak, giornalista di Deutsche Welle News - lei ha ammesso che il Federal Bureau of Investigation (FBI), la polizia segreta britannica, quella, quella indiana, quella cinese e pakistana hanno fornito report dell’attacco di Pasqua 2019. Questo fatto è stato portato per la prima volta all'attenzione del grande pubblico e della Cbcsl solo adesso a distanza di anni. In queste circostanze, vorremmo condividesse anche con noi le copie dei rapporti”. Wickremesinghe allora si è scagliato contro il giornalista dell’agenzia di stampa tedesca dicendo che "non è necessario avviare un'indagine internazionale sulla questione degli attentati della domenica di Pasqua. I media occidentali pensano - ha aggiunto - che siamo noi i cattivi. Sei venuto qui per mettermi alle strette”, si è scagliato contro il giornalista.
Durante la sua intervista, poi, il presidente ha detto che non ha parlato direttamente con il cardinal Malcolm Ranjith, ma con la Conferenza episcopale cattolica del paese. Nella sua lettera di risposta all’intervista, la Conferenza episcopale cattolica ha sottolineato che “il cardinale Malcolm Ranjith è un membro fondamentale della Conferenza episcopale cattolica dello Sri Lanka, a cui quindi una risposta a riguardo è dovuta, così come la condivisione del materiale sulla strage di Pasqua è necessaria per tutta la Conferenza episcopale cattolica che comprende i vescovi delle dodici diocesi dello Sri Lanka e tre vescovi ausiliari di Colombo”, conclude la nota della Cbcsl.
08/05/2019 15:51
26/04/2019 08:50