Strage di Maguindanao: ordine d'arresto per Ampatuan sr. e 196 membri del suo clan
Manila (AsiaNews/Agenzie) – La Corte delle Filippine ha ordinato ieri l’arresto di Andal Apatuan sr, ex governatore della Regione autonoma di Mindanao, e di altri 196 uomini legati al suo clan. Essi sono accusati del massacro di 57 persone avvenuto lo scorso 23 novembre a Maguindanao (Mindanao). Ampatuan sr e altri 4 membri della sua famiglia sono già sotto custodia insieme ad altri 51 uomini del clan, mentre 141 persone restano ancora latitanti. La decisione della Corte è avvenuta a un giorno dall’inizio della campagna elettorale locale per le elezioni di maggio 2010, che inizia oggi . Lo scopo è quello di evitare la ricandidatura degli Ampatuan e nuove stragi a sfondo politico nella regione.
“Continueremo a dare la caccia ai latitanti e a cercare le armi utilizzate per il massacro – afferma Francisco Montenegro, responsabile del Criminal Investigacion and Detention Group – Abbiamo riunito anche altre prove che confermano le accuse”. Montenegro dice che tra i latitanti vi sarebbero anche 63 poliziotti e quattro membri dell’esercito.
Il 23 novembre scorso a Maguindanao un commando di circa 100 uomini armati ha assaltato un convoglio dove viaggiavano 57 persone. Questi erano membri del clan di Ishmael “Toto” Mangudadatu, vice-sindaco di Buluan e principale avversario di Ampatuan alla carica di governatore della provincia per le elezioni del maggio 2010. Nell’attacco hanno perso la vita tutti i componenti del convoglio. Tra le vittime anche la moglie di Mangudadatu.
A tutt’oggi l’unico membro degli Ampatuan ad essere sotto processo è Andal Apatuan jr, figlio dell’ex governatore, con l’accusa di aver eseguito su ordine del padre 41 dei 57 omicidi.