Stato di allerta nelle Filippine per l’arrivo del tifone Liput
Paura nel nord del Paese per l’arrivo della 18ma calamità naturale della stagione. Il tifone ha un andamento irregolare che mette in grave difficoltà i metereologi, incapaci di indicare con precisione il giorno e le zone su cui si dovrebbe abbattere. Evacuate oltre 2mila persone.
Manila (AsiaNews/Agenzie) - Allarme e stato di emergenza nelle Filippine per l’imminente arrivo nelle regioni del nord del tifone Liput, che nella lingua locale significa “crudele”. Secondo le previsioni il tifone potrebbe raggiungere anche oggi le coste di Luzon e sarebbe la 18ma calamità naturale della stagione per il Paese. Liput, tuttavia ha un andamento irregolare, che mette in grave difficoltà i metereologi incapaci di indicare con precisione il giorno e le zone su cui si dovrebbe abbattere.
Nei giorni scorsi, l'esercito ha provveduto a trasferire i suoi mezzi dalla costa e mettere in sicurezza le imbarcazione nelle aree in cui si prevede l’arrivo del tifone. Le autorità delle province del nord hanno fatto sfollare circa 1500 persone che vivono lungo il fiume Cagayan, in previsione di esondazioni, e mille abitanti della città di Appari hanno abbandonato le loro case.
Nathaniel Cruz, responsabile dei metereologi che stanno seguendo Lupit afferma che il tifone è calato di intensità ed ora viaggia a 120km all’ora con raffiche di vento che raggiungono i 150 km orari.
Negli ultimi mesi le Filippine hanno subito inondazioni, frane e malattie, a causa delle tempeste tropicali Ketsana e Parma: oltre mille i morti e quasi 1,3 milione i senza tetto.
Ketsana ha colpito soprattutto l'area intorno a Manila, mentre Parma ha imperversato per giorni nel nordovest di Luzon. Ora la popolazione delle due regioni sta fronteggiando un’epidemia batterica che ha che ha contagiato quasi 2mila persone e causato 148 morti.
Manila ha richiesto gli aiuti internazionali. Il presidente Gloria Macapagal Arroyo ha posticipato la sua partenza per la Thailandia dove oggi inizia il summit dell’Asean, l’Associazione che riunisce i Paesi del Sud-est asiatico, per seguire gli sviluppi dell’emergenza.
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