Sri Lanka: un futuro migliore all'estero per i disertori delle Tigri tamil
Il governo promette ai disertori dei ribelli un lavoro in Paesi esteri, dopo un corso di "riabilitazione" in patria.
Colombo (AsiaNews) Il governo dello Sri Lanka offrirà un posto di lavoro all'estero a coloro che abbandonano le fila delle Liberation Tigers of Tamil Eelam (LTTE) e si consegnano alle forze di sicurezza. L'offerta lavorativa seguirà solo ad un programma di riabilitazione condotto in patria.
A rendere nota l'iniziativa è il portavoce del ministero della Difesa, Keheliya Rambukwella: "Condurremo un programma di riabilitazione per chi si arrende e, in collaborazione con il ministero dello Sviluppo, gli forniremo un impiego in Paesi come Corea del Sud e Malaysia".
Rambukwella ha sottolineato che negli ultimi giorni un gran numero di militanti, fuggiti dai campi d'addestramento delle LTTE, si è consegnato all'esercito e ora verrà inserito nel nuovo programma di riabilitazione. L'iniziativa vuole fornire a questi giovani le stesse competenze dei loro coetanei. Il programma è iniziato da poco e diversi ex militanti ne hanno beneficiato.
Secondo un comunicato stampa diffuso dal portavoce dell'esercito, brigadiere Prasad Samarasinghe, negli ultimi quattro giorni 27 Tigri si sono arrese alle forze di sicurezza. Altri 16 soldati bambino, con un'età compresa tra i 15 e i 16 anni, si sono invece consegnati il 30 ottobre ai militari di Selvanagar e Mahindapura, a Trincomalee, nel nord-est.
Dopo l'appello di Colombo, qualche mese fa, ai giovani delle LTTE perché si consegnassero alla più vicina stazione di polizia o ai campi delle forze di sicurezza, più di 60 militanti hanno abbandonato le fila dei ribelli. Secondo affermazioni dell'esercito, dalla firma del cessate-il-fuoco nel 2002, più di 500 uomini delle Tigri hanno disertato.