Sri Lanka: Natale di unità e solidarietà per le vittime di torture e abusi
Nel 2008 nasce il Kandy Human Rights Center, uno spazio di accoglienza e aiuto per le vittime di tortura, di violenza di genere e le famiglie di persone scomparse o ingiustamente detenute. Un progetto di p. Nandana Manatunga che ad AsiaNews, in occasione della festa, racconta: “Quello di Natale e della fine dell’anno è un momento di condivisione per tutti, non solo per le persone o le famiglie cristiane. Vengono all'incontro di Natale per condividerne la gioia buddisti, induisti e musulmani”
Kandy (AsiaNews) – “Natale è qualcosa che tutte queste persone desiderano ogni anno per essere felici insieme e coltivare i legami tra di loro”, dice ad AsiaNews p. Nandana Manatunga, fondatore - nel 2008 - e direttore del Kandy Human Rights Center, spazio di accoglienza e aiuto per le vittime di tortura, di violenza di genere e per le famiglie di persone scomparse o ingiustamente detenute. L’incontro con chi è seguito dai progetti del centro e chi dal Kandy Human Rights Center ci è passato negli anni, si è tenuto il 25 dicembre nei locali del Santuario di Fatima a Padiwatte, Kundasale a Kandy. "Durante il Covid per tre anni non abbiamo potuto organizzare questo incontro di Natale. Ma tutte queste persone aspettano con ansia, grande fervore e gioia l’appuntamento. Anche se queste persone oggi vivono in aree diverse della diocesi di Kandy, amano condividere le loro vite, perché spesso hanno affrontato lo stesso tipo di dolore e sofferenza", ha affermato il sacerdote. Che ha aggiunto: “Quello di Natale e della fine dell’anno è un momento di condivisione per tutti, non solo per le persone o le famiglie cristiane. Vengono all'incontro di Natale per condividerne la gioia buddisti, induisti e musulmani”.
Il direttore della struttura Kandy Human Rights Center per l’occasione ha detto: "Il Natale è una festa che ci dà spazio per sperimentare condivisione, comprensione, ascolto reciproco e perdono. Teniamo questo incontro di Natale da circa 10 anni, e l’obiettivo è sempre quello di far loro sentire che nessuno è solo”.
Tutte le persone che hanno partecipato si sono dette felici, dagli anziani ai bambini piccoli fino delle famiglie seguite dall'Ufficio per i Diritti Umani, che hanno condiviso le loro esperienze di vita, a partire dalla loro felicità odierna: “Ho potuto venire a questo evento natalizio del Centro grazie al grande aiuto datomi dall'Ufficio per i Diritti Umani. Il 17 aprile 2008, la Task Force Speciale di Kandy mi ha arrestato e tenuto in carcere come sospettato per due anni. Fino a quando il centro Human Rights è intervenuto nel mio caso per farmi riavere la libertà, anche se sono di fede indù. Questa istituzione mi è stata vicina anche successivamente, sostenendomi nei miei esami medici una volta fuori di prigione”, ha raccontato una delle vittime di ingiusta detenzione seguita dal Centro.
© Foto di Melani Manel Perera
13/12/2021 12:27