15/06/2009, 00.00
SRI LANKA
Invia ad un amico

Sri Lanka: Meno spese per la festa di S. Antonio e più aiuti ai profughi

di Melani Manel Perera
Nella parrocchia di Dalupoth a Negomobo, vicino alla capitale Colombo, i fedeli hanno usato le celebrazioni del santo per raccogliere aiuti per i rifugiati.
Colombo (AsiaNews) - La festa di Sant’Antonio. Il 13 giugno, è servita per sostenere i profughi delle guerra e raccogliere aiuti da inviare nei centri di accoglienza. L’idea è venuta ai fedeli della parrocchia di Dalupoth a Negomobo, vicino alla capitale Colombo, che hanno dedicato agli sfollati tamil l’annuale festa del santo a cui è dedicata la loro chiesa.
 
Il parroco p. Roshan Fernando spiega ad AsiaNews che l’idea è nata da una semplice considerazione: “I combattimenti sono finiti, ma i rifugiati dovranno ricostruire la loro vita normale in breve tempo e noi dobbiamo aiutarli”. Il sacerdote racconta di averne discusso con i fedeli chiedendo loro come era possibile celebrare la festa senza dimenticare la situazione drammatica delle migliaia di profughi della guerra.
 
“Non li ho forzati - racconta p. Fernando -, ma spiegando bene la situazione delle vittime del conflitto ed il vero significato dell’insegnamento del Signore essi hanno riconosciuto che aiutare i rifugiati era il vero bisogno del momento. Certo c’è stato anche chi era contrario, ma alla fine
siamo stati tutti d’accordo”.
 
Il tema scelto per l’edizione di quest’anno è stato “Condividiamo la nostra festa con le vittime della guerra”. Racconta p. Fernando: “Ho chiesto ai parrocchiani di celebrare contenendo il più possibile le spese per le decorazioni, il cibo, i fuochi d’artificio e gli abiti della feste e di usare i soldi per comprare qualcosa di utile da destinare ai rifugiati”. Ne è nata una colletta di aiuti estesa a tutta la popolazione che alla fine ha permesso la raccolta di materiale che riempirà almeno due camion.
 
Chinthaka Fernando, 23enne responsabile dell’associazione dei ragazzi della parrocchia, afferma: “Dobbiamo avere a cuore le persone che hanno bisogno, in ogni posto si trovino e chiunque esse siano. Il fatto di trovare un modo per condividere la nostra gioia con loro per me è il modo migliore per comprendere e vivere il grande amore tra il genere umano”.
 
TAGs
Invia ad un amico
Visualizza per la stampa
CLOSE X
Vedi anche
I profughi fuggono le Tigri Tamil, ma finiscono reclusi nei centri del governo
11/12/2008
Vescovo anglicano : Basta menzogne sui profughi tamil, a casa subito
29/09/2009
Vescovo di Chennai: niente può giustificare il massacro in atto nello Sri Lanka
23/04/2009
Tornano a casa 100mila profughi musulmani vittime della pulizia etnica delle Tigri
07/12/2009
La Chiesa di Colombo lancia una raccolta di cibo e medicine per i rifugiati del nord
19/02/2009


Iscriviti alle newsletter

Iscriviti alle newsletter di Asia News o modifica le tue preferenze

ISCRIVITI ORA
“L’Asia: ecco il nostro comune compito per il terzo millennio!” - Giovanni Paolo II, da “Alzatevi, andiamo”