Sri Lanka, mozione contro l’accordo governo - Tamil per gli aiuti post tsunami
Colombo (AsiaNews/Agenzie) – Il partito comunista dello Sri Lanka, Janatha Vimukthi Peramuna (JVP), ex alleato del partito di governo United People's Freedom Alliance (UPFA), ha firmato oggi una mozione contro l’Accordo operativo post tsunami (P-TOMS) siglato dal governo e dai ribelli Tamil, per la condivisione degli aiuti esteri del post tsunami. Il caso è sottoposto dalle 3 del pomeriggio (ora locale) al tribunale distrettuale di Colombo. I ribelli delle Tigri Tamil hanno firmato venerdì, 24 giugno, l’accordo col governo per la gestione condivisa dei 3 miliardi di dollari di aiuti esteri per il post tsunami.
Le Tigri Tamil avevano accusato l’amministrazione della presidente Chandrika Kumaratunga di non veicolare gli aiuti per le vittime del maremoto nel nord del Paese, area sotto il loro controllo. Il governo si era difeso sostenendo di non avere ancora dirottato nessuna parte dei fondi. L’accordo fra governo e Tamil è visto da molti come l’inizio di una strada di pacificazione, allungando la tregua nell’ultraventennale guerra civile, firmata a Oslo il 22 febbraio 2002 dal primo ministro dello Sri Lanka Ranil Wickremesinghe e da rappresentanti dei ribelli. Il processo di riavvicinamento fra governo e ribelli è accompagnato dalla protesta del JVP fortemente avverso ai Tamil. Il partito aveva ritirato alcuni giorni fa i suoi 39 membri dal governo. I monaci buddisti sono l’altro gruppo di pressione che ha cercato di mobilitare i cittadini contro il governo, responsabile secondo loro di scendere a patti con i musulmani Tamil. La presidente ha dalla sua solo il fatto che l’accordo non deve essere ratificato dal parlamento: la sua posizione rimane difficile.
Il patto prevede un sistema di sussidi a lunga scadenza. Gli aiuti internazionali vengono destinati direttamente al programma congiunto, in modo tale da bypassare un ostacolo: le Tigri Tamil sono considerate da molti Paesi donatori un’organizzazione terroristica.
28/12/2004