Sri Lanka, la popolazione contro le autorità: Siete responsabili delle sparizioni forzate
Anuradhapura (AsiaNews) - "Le autorità sono responsabili delle sparizioni forzate che avvengono in Sri Lanka. Vogliamo risposte per Madushka e chi come lui è stato sequestrato". È la richiesta presentata da centinaia di persone - laici, sacerdoti, suore e attivisti sociali - alla polizia e alla Commissione per i diritti umani ad Anuradhapura. Qui il 2 luglio scorso il Collective of the Families of Disappeared (Fod) e il Christian Solidarity Movement (Csm) hanno organizzato una manifestazione pacifica in onore di Madushka Haris da Silva, scomparso da oltre 10 mesi.
All'inizio di giugno AsiaNews ha raccontato la storia di questo uomo, attraverso la testimonianza di sua moglie Mauri Inoka. Il marito è stato sequestrato il 2 settembre 2013, trascinato con la forza a bordo di un furgone bianco da uomini che si sono identificati come poliziotti. Da allora, non si sono più avute notizie di lui.
Luxman e Gayan, due amici di Madushka presenti alla manifestazione, spiegano ad AsiaNews: "Noi continuiamo a cercare il nostro caro amico. Ci opponiamo a questo sequestro e al silenzio della polizia e delle autorità, che non hanno fatto nulla quando abbiamo denunciato la sua scomparsa".
"Torture, sequestri, corruzione e ogni tipo di impunità - afferma ad AsiaNews suor Deepa Fernando, segretario del Christian Solidarity Movement - sono diventati un comportamento naturale nella nostra terra. Abbiamo partecipato a questa protesta per la sparizione di Madushka per dire che siamo contrari a ogni forma di ingiustizia. La vita di Gesù è la nostra forza interiore, che si spinge a impegnarci per il bene dei nostri fratelli e sorelle oppressi".