Sri Lanka, ex superiore dei clarettiani: Porto la missione di Gesù all’Onu
P. Rohan Dominic è stato nominato coordinatore del gruppo dei missionari clarettiani all’ufficio delle Nazioni Unite di New York. Assumerà l’incarico l’11 aprile. Il gruppo ha ottenuto lo status consultivo e si è associato ad altri network religiosi.
Colombo (AsiaNews) – “Considero questo incarico come la continuazione della missione di Gesù, che è proclamare la buona novella ai poveri, come già hanno fatto in passato prima di me il nostro padre fondatore e molti altri clarettiani, secondo i mezzi consentiti ai loro tempi”. Lo dice ad AsiaNews p. Rohan Dominic, ex superiore regionale dei Missionari figli del Cuore Immacolato di Maria (conosciuti come clarettiani) in Sri Lanka, a proposito della sua recente nomina come coordinatore del gruppo dei clarettiani all’ufficio delle Nazioni Unite di New York. Il sacerdote spiega quali saranno i suoi principali ambiti di azione: promozione dei diritti umani, sostegno delle attività della Chiesa nell’organizzazione internazionale, rappresentazione delle problematiche del Paese di origine.
P. Dominic assumerà l’incarico il prossimo 11 aprile, nel corso di una giornata di orientamento di tutte le organizzazioni che hanno ottenuto il riconoscimento di Dpi/Ngo (Department of Public Information/Non Governmental Organization) per operare alle Nazioni Unite. Tale assegnazione, spiega, è solo il primo passo verso l’attività di lobby vera e propria. “Ora siamo in attesa – continua – dell’approvazione dello status consultivo presso l’Ecosoc, il Consiglio economico e sociale che funge da forum centrale delle discussioni internazionali in tema di economia, società e politica”.
Ottenere l’inserimento in questo forum è molto importante “perché è qui che si creano le raccomandazioni da presentare agli Stati membri dell’Onu”. In questo consesso egli porterà avanti “il focus principale del nostro gruppo, che è l’attenzione ai diritti umani”. In particolare, si riferisce “alle tre generazioni di diritti, così come essi sono stati stabiliti dalla Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo: diritti politici (vita, libertà, religione, pace); diritti economici, sociali e culturali (cibo, lavoro, salute, sviluppo, abitazione); diritti delle popolazioni, per esempio quello di auto-determinazione delle popolazioni indigene, del rispetto delle loro eredità culturali e così via”.
Il gruppo dei clarettiani ha già ottenuto l’associazione a “Vivat International”, un network di varie congregazioni religiose fondato dalla Società del Verbo Divino e dalle Missionarie Serve dello Spirito Santo, anch’esso con lo status consultivo all’Onu. I clarettiani si sono associati anche al Run (Religious at the United Nations), un gruppo informale di suore, sacerdoti, fratelli e religiosi che rappresentano 200 congregazioni e oltre 100mila membri in 177 Paesi nel mondo.
Lo scopo di unire le forze, riferisce, “è tentare di influenzare le politiche dell’organismo internazionale. Credo che nelle Nazioni Unite dobbiamo lavorare insieme per unirci alle tragedie e ai successi delle altre nazioni, e portare loro la nostra preghiera con metodi nuovi. Qui possiamo trovare una nuova risposta alla domanda di Gesù: ‘Chi è il mio prossimo?’”. P. Dominic spera infine di poter portare all’attenzione pubblica mondiale anche i problemi che affliggono lo Sri Lanka: la pacificazione del Paese, le persone scomparse, l’eliminazione della povertà, i diritti delle donne e dei bambini, il traffico di esseri umani, gli sfollati, le questioni ambientali e sanitarie.