Sri Lanka, al via l'indagine Onu sulle violazioni ai diritti umani
Colombo (AsiaNews) - Navi Pillay, Alto commissario Onu per i diritti umani, ha annunciato ieri i nomi dei tre esperti che guideranno la squadra speciale incaricata di indagare a tutto campo sulle presunte violazioni ai diritti umani in Sri Lanka, come deciso lo scorso marzo dal Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite (Unhrc). Nel presentare i tre, Pillay ha chiesto al governo di Colombo di cooperare con l'indagine, che tuttavia proseguirà anche se le autorità locali rifiuteranno di collaborare.
La squadra speciale è composta da 12 persone - tra investigatori, esperti forensi, uno specialista di gender e un analista legale - e sarà operativa per circa 10 mesi, fino ad aprile 2015.
Lo scorso 18 giugno il Parlamento dello Sri Lanka ha approvato una mozione contro l'inchiesta Onu, decidendo così di negare il permesso d'ingresso nel Paese alla squadra speciale.
Tuttavia, nel Paese molti attivisti per i diritti umani sono favorevoli all'intervento dell'Onu. Ad AsiaNews Nimalka Fernando (v. foto), cristiana e presidente dell'International Movement Against All Forms of Discrimination and Racism (Imadr), sottolinea: "Questa non è una risoluzione contro il Paese, come sostengono i nostri governanti. Senza dubbio questa è una risoluzione contro l'impunità, l'abuso di potere delle autorità e il collasso dello Stato di diritto: una situazione creata in modo deliberato dall'uso eccessivo e arbitrario dei poteri presidenziali".
"È disgustoso notare - aggiunge - il modo in cui il presidente dello Sri Lanka, che è lui stesso un avvocato, ha abusato del suo potere e oltretutto ha distorto intenzionalmente il ruolo che le Nazioni Unite e il Consiglio per i diritti umani hanno avuto nel promuovere e proteggere i diritti umani di tutti gli srilankesi".
Infine, aggiunge l'attivista, "vorrei incoraggiare tutte le vittime a partecipare con entusiasmo a questa indagine e a sostenere il meccanismo internazionale".