Sospeso il responsabile per l'esecuzione dei tre cattolici in Indonesia
E' sospeso dal 20 agosto; oggi doveva stabilire la nuova data dell'esecuzione. Pressioni sul presidente Susilo perché salvi la vita a Tibo e compagni.
Palu (AsiaNews) Le autorità indonesiane non hanno ancora pianificato l'esecuzione dei tre cattolici condannati a morte, di cui ci si aspettava oggi l'annuncio in seguito all'incontro a porte chiuse tra i responsabili della delicata questione. Il capo dell'Ufficio del Procuratore della provincia di Sualwesi centrali Jahja Sibe SH, l'unico che ha l'autorità di mettere in atto le esecuzione capitali nella zona, risulta infatti sospeso dal suo incarico dallo scorso 20 agosto. Sibbe, al momento fuori Palu, capitale della provincia, non è raggiungibile e non ha potuto confermare. Oggi comunque il portavoce dell'Ufficio del Procuratore di Sulawesi centrali, Hasman, ha spiegato che i poteri di Sibbe sono stati trasferito al suo vice, Mahfud Mannan.
Secondo l'Ufficio del Procuratore generale a Jakarta, Sibbe doveva incontrarsi oggi con il capo della polizia centrale, Oegroseno, per stabilire la data della fucilazione di Fabianus Tibo, Domingus "Domi" da Silva e Marinus Riwu. In un processo ritenuto "iniquo" da più parti, i tre sono stati condannati come responsabili di un massacro di musulmani avvenuto nel 2000 durante il conflitto interreligioso di Poso. L'esecuzione dei tre, prevista per il 12 agosto scorso, è stata rimandata all'ultimo minuto. A loro favore è intervenuto anche Benedetto XVI.
Nella reggenza di Ende, sull'isola a maggioranza cattolica di Flores provincia di East Nusa Tenggara (NTT) alcuni esponenti di spicco della società civile hanno inviato una lettera al presidente Susilo Bambang Yudhoyono (SBY), che non si è ancora pronunciato sulla seconda richiesta di grazia sottopostagli da Tibo e compagni. Tra i firmatari vi sono Hendrikus Parera, rappresentante locale alla Camera indonesiana, Abdul Wahab Daud, membro del Muslim Indonesian Ulemas Concil (MUI) locale, e Gabriel, capo dell'unità della Protezione civile. "Chiediamo al presidente di cancellare l'esecuzione dei tre cattolici, finché la polizia non avrà investigato sui 16 responsabili di quegli scontri (indicati dallo stesso Tibo)", spiega Hendrikus Parera.
In queste ultime settimane SBY subisce pressioni anche da parte dei gruppi islamici più radicali, che invocano l'immediata fucilazione dei tre cristiani. Il capo delll'Assemblea consultiva del popolo, Hidayat Nur Wahid, ha condannato i rimandi dell'esecuzione e ogni possibile cancellazione, definendoli come la prova dell'ambiguità del presidente e del suo impegno a far rispettare la legge.