01/03/2007, 00.00
ISRAELE
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Sopralluogo dell’Unesco agli scavi della Spianata delle moschee

Dall’agenzia dell’Onu ancora non espresse valutazioni. La “missione tecnica” ha lo scopo di allentare la tensione intorno ai lavori, trasmessi su internet.

Gerusalemme (AsiaNews/Agenzie) – Un gruppo di esperti dell’Unesco ha compiuto una sopralluogo agli scavi che archeologi israeliani stano compiendo davanti alla Spianata delle moschee. Gli scavi – che gli israeliani hanno motivato con la necessità di ricostruire un sovrastante passaggio pedonale - hanno provocato dure reazioni nel mondo islamico, per il timore che possa essere messa a rischio la stabilità della Spianata – che sorge a 50 metri di distanza - sulla quale sorgono la moschea di Al-Aqsa e la Cupola della Roccia, terzo luogo santo dell’islam.

La “missione tecnica” era stata annunciata dall’Unesco la settimana scorsa, motivata dalla volontà di “allentare la tensione” che circonda i lavori, cominciati il 7 febbraio, sfociata in manifestazioni di protesta e scontri con la polizia. Ieri, un portavoce dell’Unesco a Gerusalemme ha riferito che gli esperti hanno visitato lo scavo, ma non ha fornito ulteriori dettagli. Opposti timori delle valutazioni sui lavori da parte dell’agenzia dell’Onu sono probabilmente all’origine dello scarso o nullo rilievo che i media arabi ed israeliani hanno dato al sopralluogo.

Da parte sua, Osnat Goaz, portavoce della sovrintendenza israeliana alle antichità, ha dichiarato che il suo governo ha invito il gruppo degli esperti come parte degli sforzi che sta compiendo per mostrare la “piena trasparenza” del lavoro sul sito archeologico. Con lo stesso obiettivo, il primo ministro Ehud Olmert, nel corso della sua recente visita in Turchia, ha accettato un sopralluogo da parte di una commissione turca, del quale non è ancora stata fissata la data, e gli scavi sono ripresi da telecamere e trasmessi su internet.

La stampa araba dà invece notizia del divieto imposto dalla polizia israeliana ad un incontro avente ad oggetto gli scavi, organizzato in un albergo di Gerusalemme est dal Movimento islamico israeliano e al quale era annunciata la partecipazione anche di esponenti cristiani. Il capo del Movimento, Raed Salah, indicato dalla polizia come il principale fomentatore dei disordini alla Spianata, ha avuto da un tribunale di Gerusalemme il divieto, per 60 giorni, di avvicinarsi a meno di 150 metri dalla zona. Ieri il portavoce della polizia, Micky Rosenfeld, ha spiegato che il convegno era stato bloccato in quanto “collegato ad Hamas”, l’attività del quale è vietata in Israele. Il Movimento islamico ha negato la connessione.

 

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