Sono almeno 11 milioni i migranti in cerca di lavoro nelle grandi città
Pechino (AsiaNews/Agenzie) – Sono circa 11 milioni i migranti cinesi disoccupati e in cerca di lavoro nelle grandi città, secondo i dati dell’Ufficio nazionale di statistica. Il prestigioso China Labour Bullettin, sito specializzato in materia di lavoro, dice che questi dati mostrano il fallimento della politica del governo di favorire il ritorno dei disoccupati nel villaggio d’origine per trovare un nuovo lavoro.
Lo studio, fondato su un campione di 68mila residenti rurali in 7.100 villaggi nell’intero Paese, indica che almeno 225 milioni di rurali non sono occupati nell’agricoltura, con 141 milioni che lavorano lontano da casa. Per le vacanze del Nuovo anno lunare ne sono tornati a casa circa la metà (70 milioni).
I migranti tornati a casa durante tutto il 2008 erano per il 62,4% impiegati nelle province orientali, le cui ditte sono state molto colpite dal crollo delle esportazioni. Il 36% di questi migranti erano occupati nelle manifatture e il 28% nell’edilizia.
Ora 56 milioni sono tornati nelle grandi città e circa 45 milioni hanno trovato lavoro. Secondo l’indagine sono rimasti nei villaggi soprattutto i più anziani, che hanno maggiori legami col luogo d’origine e che spesso hanno creato piccole imprese personali. Ma su 14 milioni rimasti a casa, l’Ufficio di sttistica indica che circa 12 milioni sono ufficialmente ancora disoccupati, anche se è probabile che molti lavorino in proprio o in nero.
Il governo centrale, a fronte della chiusura di decine di migliaia di ditte nelle opulente zone costiere, ha cercato di favorire il ritorno a casa dei migranti. Ma nelle zone agricole il lavoro è poco e mal pagato. Il gran numero di disoccupati nelle grandi città desta preoccupazione nelle autorità centrali, che da mesi ammoniscono sul pericolo di proteste sociali. Secondo il ministero dell’Interno, nel 2008 ci sono state almeno 87mila protesta di massa per ragioni economiche.