Solidarietà per un giornalista scomparso, che si era opposto al presidente
Colombo (AsiaNews) – Ampia partecipazione di professionisti dei media, rappresentanti della società civile e semplici cittadini ieri sera alle 17,30 alla marcia a Colombo per ricordare il giornalista politico Prageeth Ekanligoda, sparito nel nulla la notte del 24 gennaio scorso. Con in mano una candela e un cartello di “solidarietà” alla democrazia, i manifestanti hanno sfilato fino alla centrale Piazza Aleksandra.
Secondo amici di Prageetha Eknaligoda, il giornalista di Lanka eNews sosteneva il candidato d’opposizione alle elezioni presidenziali, Sarath Fonseka, arrestato il 26 gennaio subito dopo la sconfitta elettorale. Egli ha osservato che la sparizione, tuttora inspiegata, è un attentato alla democrazia e alla libertà di stampa del Paese e un chiaro messaggio che “il dissenso non è tollerato. Condanniamo questa azione brutale e chiediamo cha sia ristabilita l’effettiva libertà di vivere in modo pacifico nel nostro Paese”.
Il decano dei giornalisti Gamini Vivangoda ha spiegato ad AsiaNews che “dopo un mese si ignora il destino di Prageeth. C’è una situazione davvero pericolosa nello Sri Lanka. Si dice che qui ci sono democrazia e libertà, ma la democrazia non è dimostrata dal semplice fatto che ci sono le elezioni. E’ tutto senza significato quando i cittadini perdono i diritti fondamentali… quando perdono la libertà e la vita. E’ triste che qui i diritti umani siano ancora violati. Tutti dobbiamo poter parlare con libertà, scrivere anche in dissenso [con le autorità]. Chiedo che questa situazione sia cambiata subito”.
Sandhya Eknaligoda, moglie del giornalista scomparso, afferma di aver scritto al presidente “ma senza avere risposta. I figli chiedono di riavere loro padre e non sappiamo nulla su dove sia”. Suo marito è uscito di casa la mattina per andare al lavoro, quando non è tornato lei è andata a denunciare la scomparsa alla polizia, alle ore 11.30 del giorno dopo, ma “la polizia si è rifiutata di ricevere la denuncia e ha cominciato a occuparsi della scomparsa solo dopo 2 settimane”.
Nemmeno ha avuto esito una denuncia da lei inviata alla Commissione dello Sri Lanka per i diritti umani. Il suo avvocato ha presentato una richiesta presso la Corte di Appello rivolta al governo affinché dica se il giornalista è trattenuto dalle autorità, ma il caso non è stato ancora trattato.
Solidarietà alla donna è stata espressa da Viola Perera, coordinatrice a Colombo di Women and Media Collective.
Robert Mahoney, vicedirettore del Comitato per la protezione dei giornalisti (Cpj), ha commentato che “l’inspiegata sparizione di Prageeth Ekneligoda è un agghiacciante monito dei pericoli che i giornalisti affrontano nello Sri Lanka”. “La mancanza di risposta da parte delle autorità alle richieste della moglie perché ci siano indagini fa temere che ci sia impunità per chi nel Paese vessa i giornalisti”.
Il Cpj il 29 gennaio ha espresso preoccupazione per gli arresti, intimidazioni, censure e minacce subiti dai giornalisti dello Sri Lanka dal governo per le elezioni del 26 gennaio. Da allora la situazione non è migliorata, secondo quanto dicono molti giornalisti del Paese.
Secondo dati semiufficiali, dal 2006 nel Paese sono stati assassinati almeno 14 giornalisti e operatori dei media, ma non sono mai stati trovati i colpevoli. In compenso molti giornalisti hanno lasciato il Paese per minacce di morte (almeno 11 nel 2009, altri sono stati aggrediti e alcuni arrestati.