Sinodo: una bozza di cento pagine per la relazione finale, cercherà di offrire “direzioni pastorali accettabili da tutti”
Città del Vaticano (AsiaNews) – Al Sinodo sulla famiglia, si lavora alla stesura della relazione finale, preparata dall’apposita Commissione di dieci membri, nominata dal Papa. In proposito, il card. Oswald Gracias, arcivescovo di Bombay e membro della Commissione, nel corso del quotidiano briefing sui lavori sinodali, ha detto che gli esperti hanno fatto una valutazione degli oltre 700 emendamenti presentati per il documento finale, cercando di scegliere quelli più rappresentativi.
Per la scarsità del tempo disponibile, la commissione si è divisa a un certo punto in tre gruppi. Il lavoro è stato poi consegnato a un team multi-lingue della segreteria del Sinodo che ha redatto un testo, e la commissione lo ha esaminato ed approvato “all’unanimità”.
Attualmente, ancora in fase di bozza, la relazione consta di circa cento pagine. In apertura, forse verrà inserito un preambolo, su richiesta di alcuni Circoli minori. La commissione, ha aggiunto il card. Gracias, ha tentato di presentare “tutte le domande” emerse nell’assemblea, senza però individuare “tutte le risposte” e cercando di offrire “direzioni pastorali accettabili da tutti”. La relazione “non cambia la dottrina, il documento darà direzioni generali, non entra in punti molto specifici, daremo il documento al Papa aspettandoci poi da lui le linee guida”, ma il Sinodo non si limiterà a “ripetere” la Familiaris consortio pubblicata da Giovanni Paolo II nel lontano 1981. Ora, infatti, ci sono “nuove sfide” alla famiglia, e se “la dottrina rimane la stessa, e tutti considerano ad esempio l’indissolubilità del matrimonio un grande dono di Dio, cerchiamo nuove vie per aiutare le famiglie in un nuovo clima sociologico, politico, economico, ideologico”.
Il testo della bozza verrà consegnato nella riunione plenaria di questo pomeriggio ai padri sinodali e discussa domattina. Le modifiche richieste dovranno pervenire entro le 14 di domani in forma scritta. Venerdì sera la Commissione rielaborerà il testo, in base alle modifiche, quindi sabato mattina esso verrà letto in aula nella sua forma definitiva, mentre nel pomeriggio lo si voterà, paragrafo per paragrafo. Sarà poi il Papa a stabilire se pubblicarlo o meno.
In generale, per il porporato, il Sinodo è stato un’esperienza spirituale per capire come aiutare le famiglie a diventare migliori o a trovare soluzioni alle loro difficoltà, grazie al confronto tra opinioni, punti di vista e situazioni culturali diverse. Per il card. Soane Patita Paini Mafi, vescovo di Tonga, presente all’incontro, “la cosa migliore del Sinodo per me è che i padri sinodali hanno espresso la loro gioia e a volte la loro rabbia, si sono sentiti tutti liberi, abbiamo discusso e ci siamo ascoltati. Questo credo che fosse l’intento del Santo Padre. Come in una famiglia, quando si parla, ci si confronta, tra padre, madre, figli, vengono fuori cose nuove, a dispetto delle differenze d’opinione”.
Il card. Gracias ha parlato anche del “sano decentramento”, per il quale i vescovi devono essere formati a livello teologico, morale e canonico, per comprendere i diversi approcci pastorali necessari per affrontare i problemi specifici di ogni Paese.
Infine, rispondendo ad una domande sulla notizia del tumore del Papa, i Padri sinodali presenti al briefing hanno detto che essa non ha avuto nessun effetto sui lavori. Anche per il card. Walter Kasper, la notizia “non ha avuto nessun effetto sul Sinodo”. In due interviste, il cardinale dice che “è probabile che si sia voluta fare un’azione di disturbo. Un po’ come la storia di Charamsa all’inizio del Sinodo". "Tutti hanno capito qual era l’intenzione”.
08/10/2014
24/10/2015