Sinodo, la Chiesa dell'Indonesia affronta le direttive per una migliore formazione delle coppie
Jakarta (AsiaNews) - Matrimonio, divorzio, futuro della famiglia - alcuni fra i molto temi che animano il Sinodo in corso a Roma dal 5 al 19 ottobre - sono stati al centro di un incontro fra sacerdoti e leader cattolici di 13 diocesi della zona orientale dell'arcipelago indonesiano. La tre giorni si è tenuta ai primi di ottobre nell'arcidiocesi di Makassar, capoluogo della provincia delle South Sulawesi, con la partecipazione di rappresentanti delle diocesi di: Amboina, Atambua, Denpasar, Ende, Jayapura, Larantuka, Makassar, Manado, Maumere, Merauke, Ruteng, Weetebula e Samarinda. Alle riflessioni dei partecipanti, si sono alternate esperienze personali, testimonianze di vita familiare e l'appello per una migliore formazione degli uomini di Chiesa, chiamati a guidare le coppie nel loro percorso di vita pre e post matrimoniale.
La conferenza, voluta con forza dal locale arcivescovo mons. John Liku Ada, intende rispondere alle sfide crescenti che la famiglia indonesiana è chiamata ad affrontare; non solo i divorzi, ma tutte quelle tematiche legate alla "salvaguardia" del matrimonio cattolico. Sfide e minacce che, almeno nel Paese asiatico, subentrano nei primi cinque anni di unione fra marito e moglie e che vanno affrontati subito con efficacia e partecipazione.
P. Albertus Sujoko, del Seminario maggiore di Pineleng, nelle North Sulawesi, sottolinea che difficoltà economiche e scarsa propensione a integrarsi e a mettere in comune le proprie vite sono fra i primi problemi che le coppie sono chiamate ad affrontare e risolvere. Per questo è essenziale garantire una migliore formazione, anche e soprattutto a livello di parrocchie, in vista delle nozze; l'obiettivo è dunque rivolto ai corsi pre-matrimoniali, il primo passo per garantire una unione solida e serena nel futuro.
Dal Sinodo in programma a Roma, aggiunge p. Sujoko, "speriamo che arrivino risposte chiare al riguardo" e indicazioni precise sulla formazione dei sacerdoti e degli uomini di Chiesa chiamati a guidare le coppie nel loro percorso di vita e spirituale. Finora, afferma il sacerdote, proprio fra all'interno della parrocchie è mancata "la formazione necessaria" per fornire un aiuto efficace alle unioni in difficoltà o alle coppie in vista delle nozze.
Dai sacerdoti indonesiani arrivano anche proposte concrete per ridurre al minimo il pericolo di divorzi o di disgregazione della coppia. Essi auspicano una formazione anticipata e più approfondita dei giovani che intendono sposarsi, spiegando loro il senso e il valore della "unione secondo il modello cattolico". Ancora oggi molte coppie decidono di sposarsi perché "la ragazza è incinta" e vogliono legalizzare l'unione, anche a fronte di una mancata preparazione. Da ultimo, i sacerdoti presenti alla conferenza invitano a non trascurare o dimenticare quanti hanno sofferto per la fine del matrimonio, perché la Chiesa è "chiamata a prendersi cura di queste persone "abbandonate".
In Indonesia, nazione musulmana più popolosa al mondo, i cattolici sono una piccola minoranza composta da circa sette milioni di persone, pari al 3% circa della popolazione totale. Nella sola arcidiocesi di Jakarta, i fedeli raggiungono il 3,6% della popolazione. Essi sono una parte attiva nella società e contribuiscono allo sviluppo della nazione o all'opera di aiuti durante le emergenze, come avvenuto per in occasione della devastante alluvione del gennaio 2013.
09/09/2005
24/02/2016 08:41