Singapore, tutto pronto per il summit fra Kim Jong-un e Trump
Si terrà presso un hotel dell’isola di Sentosa. Putin: decisione “coraggiosa e matura”. Intanto, gli esperti speculano sui tempi e i costi della denuclearizzazione: almeno 5 miliardi di dollari e 10 anni. La Iaea disponibile alle verifiche, ma servono i fondi. Croce rossa: risolvere subito i problemi umanitari.
Seoul (AsiaNews/Agenzie) – Kim Jong-un e il presidente Usa Donald Trump si incontreranno alle 9 del mattino del 12 giugno presso il Capella Hotel, nell’isola di Sentosa (Singapore).
L’annuncio della Casa Bianca arriva dopo settimane di incontri diplomatici e incertezze, e mette fine alla serie speculazioni sul destino del summit. Oggi, il presidente russo Vladimir Putin ha definito “coraggiosa e matura” la decisione di Trump di confermare l’incontro con Kim, dal quale egli si attende un “risultato positivo”.
Sentosa (in malese “pace e tranquillità”) è la quarta isola per grandezza di Singapore. Per l’occasione, l’Organizzazione internazionale dell’aviazione civile (Icao) e l’Amministrazione americana dell’aviazione civile (Faa) hanno annunciato che i voli nei cieli di Singapore saranno ristretti dall'11 al 13 giugno. La sorveglianza sarà affidata alla tribù guerriera dei Ghurka.
Intanto, esperti e media ipotizzano tempi e costi della denuclearizzazione della penisola coreana. La speranza degli Usa in una “breve” denuclearizzazione è considerata irrealizzabile dai tecnici, che prevedono un periodo di almeno 10-15 anni. Va tenuto conto che, secondo l’intelligence sudcoreana, nel settore nucleare del Nord sono coinvolti circa 3mila lavoratori e 200 scienziati.
Reindirizzare questo personale richiederà una lunga tabella di marcia. A ciò si aggiunge il costo del processo di denuclearizzazione, stimato fino a 5 miliardi di dollari. Sulla questione, Trump ha commentato che non prevede una grossa spesa per gli Usa, ma che saranno Corea del Sud e Cina a sostenere Pyongyang.
L’aspetto economico pesa anche sulla verifica del processo di denuclearizzazione. Il 4 giugno, Yukiya Amano, direttore della Iaea (agenzia dell’Onu per l’energia atomica) ha dichiarato la disponibilità dell’organismo a coprire un ruolo cruciale di verifica in caso di accordo politico fra le parti. Tuttavia, egli ha anche aggiunto che “la grande domanda sarà come assicurare lo staff necessario per portare avanti ispezioni concrete”, in considerazione della prevista lunghezza del progetto.
Sul tavolo dei negoziati vi è anche la situazione umanitaria in Corea del Nord, nel contesto delle dure sanzioni in vigore dallo scorso settembre. Peter Maurer, presidente della Croce rossa internazionale (Icrc), ha dichiarato: “L’aiuto umanitario [alla Corea del Nord] deve essere fornito senza condizioni, famiglie separate incluse”. Per Maurer, le questioni umanitarie devono essere risolte “con propri tempi” separati dalle altre questioni politiche, poiché vi sono “seri problemi umanitari nella penisola coreana”. Egli ha poi aggiunto che le sanzioni che hanno un impatto negativo sui residenti nordcoreani devono essere alleggerite il prima possibile. In conclusione, il direttore ha affermato che l’Icrc è disponibile a offrire assistenza per i prossimi incontri fra le famiglie separate dalla guerra del 1950-1953.
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