Singapore, muore la giovane indiana violentata a New Delhi
New Delhi (AsiaNews) - E' morta questa mattina in un ospedale di Singapore la giovane indiana di 23 anni stuprata da sei uomini lo scorso 16 dicembre in un quartiere di New Delhi. La ragazza è giunta all'ospedale in condizioni critiche ed è deceduta per emorragia celebrale. Il suo corpo arrvierà in serata nella capitale indiana per i funerali. Intervistato da AsiaNews il card. Oswald Gracias, arcivescovo di Mumbai, afferma che "tutta la Chiesa prega per la giovane e si stringe intorno alla sua famiglia". Per il prelato, questo "è un triste momento per tutta l'India. Il modo in cui la società tratta le sue donne è indice dello sviluppo morale di una nazione, e quindi la morte di questa giovane è un grido per un cambiamento radicale di tutto il Paese". Secondo il cardinale, questo lutto spinge tutti i cattolici ad essere ancora di più testimoni del valore della vita umana nella società.
L'aggressione subita dalla giovane - una studentessa di medicina - la sera del 16 dicembre ha scatenato una forte reazione della società civile: oltre alle ripetute manifestazioni - una delle quali ha provocato la morte di un poliziotto - da giorni associazioni femministe, politici e studentesse chiedono al governo "azioni stringenti" per punire i colpevoli. Ieri, Sonia Gandhi, presidente del partito Congress, ha rotto il silenzio esprimendo solidarietà alla giovane, e sottolineando che "non si perderà tempo nell'assicurare alla giustizia i colpevoli di un atto così barbaro". Le continue rassicurazioni del governo non sono sufficienti per la popolazione, che chiede misure estreme: pena di morte, una lista con i nomi degli stupratori del Paese, castrazione chimica. Al momento sei uomini sono stati arrestati in connessione con lo stupro e due agenti di polizia sono stati sospesi.
Nel timore di nuove proteste il ministero dell'Interno ha imposto la chiusura del centro della capitale e vietato raduni di più di cinque persone. Migliaia di poliziotti presidiano edifici pubblici e piazze. In queste ore centinaia di studenti stanno organizzando una marcia silenziosa dalla zona in cui è avvenuta la violenza fino al centro di New Delhi.
Oggi, il primo ministro Manmohan Singh si è detto "molto rattristato" per la morte della donna, sottolineando che l'ira della popolazione è "perfettamente comprensibile". Il premier ha invitato tutti gli indiani alla calma e ha lavorare per un miglioramento della società: "Sarebbe un vero omaggio alla sua memoria, se siamo in grado di canalizzare queste emozioni ed energie per fare qualcosa di costruttivo per le donne".