Sinai, disastro aereo: si rafforza l’ipotesi terrorismo
Il Cairo (AsiaNews/Agenzie) – Nel rincorrersi di ipotesi, rivendicazioni e smentite, si rafforza l’idea che la caduta nel Siani dell’Airbus A321-200 russo, il 31 ottobre, sia dovuta a un atto di terrorismo, sia esso un missile o una bomba collocata all’interno del velivolo.
Alcuni esperti di aviazione, infatti, parlano della possibilità di una bomba a bordo, mentre James Clapper, direttore della statunitense National Intelligence nazionale, ha detto che anche se non vi è ancora alcuna prova diretta di un coinvolgimento terrorista, non si può escludere che l'aereo è stato abbattuto da affiliati dell’ISIS. Da parte sua, il portavoce del presidente Vladimir Putin, Dmitry Peskov, alla domanda se potesse escludersi l’ipotesi terrorismo ha risposto: “nessuna può essere esclusa”.
Ieri, dagli Stati Uniti era giunta la notizia che un satellite americano aveva rilevato un “lampo di calore” intorno all’aereo appena prima che cadesse. Ma la notizia non chiarisce perché l'aereo è precipitato, uccidendo tutti i 224 passeggeri a bordo. L’analista Paul Beaver ha detto che il calore raccolto dal satellite “indica che c'è stata una esplosione o la disintegrazione del velivolo”, ma non rivela la causa.
Esperti russi, egiziani ed europei stanno esaminando i resti dell’Airbus e sono cominciati anche i primi esami delle scatole nere dell’aereo. Ieri l'agenzia russa Interfax ha citato una fonte secondo la quale le registrazioni vocali non fanno pensare che l'equipaggio fosse a conoscenza di eventuali guasti. “La situazione a bordo quattro minuti prima della scomparsa dai radar dell'aereo era normale ed erano regolari le comunicazioni con i controllori di volo”. A proposito della commissione di esperti, il ministro egiziano dell’Aviazione civile, Hossam Kamal ha detto che “ci vorrà del tempo” per avere la relazione finale e che la commissione “ha tutti gli strumenti per affrontare l'inchiesta”.