Si riaffaccia l'Onu con un ruolo di mediazione
New York (AsiaNews) Si rafforza la speranza di un ritorno dell'Onu in Iraq, dopo l'incontro di ieri fra il Segretario Generale Kofi Annan ed una delegazione del Consiglio Governativo Provvisorio (CGP) iracheno accompagnata da Paul Bremer. Il Palazzo di Vetro invierà nel "Paese dei due Fiumi", un gruppo di esperti con due incarichi: esaminare le condizioni di sicurezza nel paese prima di riaprire un ufficio Onu in Iraq ( chiuso dopo l'attentato sanguinoso al palazzo dell'Onu a Baghdad il 19 agosto 2003), e valutare la fattibilità delle elezioni generali richieste dall'ayatollah Al-Sistani.
Nel corso di una conferenza stampa tenuta ieri dopo l'incontro, Kofi Annan ha dichiarato che il lasso di tempo "fino a maggio per effettuare le elezioni" non è sufficiente. Ad ogni modo, prima di pronunciarsi, egli aspetterà il rapporto finale del gruppo degli esperti che sta per inviare in Iraq.
La mediazione dell'Onu sul capitolo elezioni, nodo spinoso della politica interna irachena post-Saddam, è stata apprezzata sia dal governatore civile Bremer che dai membri del CGP. Per Paul Bremer "l'esperienza dell'Onu in questo settore permetterà di avere una visione chiara sulla possibilità di realizzare tale richiesta". Il Presidente di turno del CGP Adnan Al Bagehgi, ritiene che Al-Sistani e gli americani accetteranno "le conclusioni" del gruppo di esperti dell'Onu. L'Imam sciita Al-Hakim, membro del CGP e della delegazione irachena in visita al Palazzo di Vetro, ha sottolineato invece di essere "favorevole alle richieste avanzate dall'ayatollah Al-Sistani". Ha anche aggiunto che se l'Onu, in questa fase, ritiene le elezioni irrealizzabili "saranno esaminate altre opzioni".
La promessa di una mediazione dell'Onu ha gettato acqua sul fuoco dei rapporti fra l'Amministrazione Bush e la leadership sciita irachena, divenuti molto tesi a proposito di una possibile transizione dei poteri al popolo iracheno prima del prossimo 30 giugno. (PB)
06/02/2004