Si discute sul successore di Vladimir alla guida della Chiesa ucraina
Mosca (AsiaNews) - Dopo i funerali del metropolita di Kiev Vladimir (Sabodan), tenutisi ieri, si è aperta la corsa per la successione alla guida della Chiesa ortodossa ucraina, obbediente al Patriarcato di Mosca. Secondo la stampa locale, il patriarcato farà di tutto per riportare "sotto il suo controllo" l'Ucraina ed evitare qualsiasi prospettiva di autocefalia.
Vladimir, morto lo scorso 5 luglio a 78 anni, dopo una lunga malattia, è stato sepolto vicino al campanile della Natività della Vergine al monastero delle Grotte di Kiev. Le sue condizioni di salute si erano aggravate a gennaio, mentre era in corso la rivolta del Maidan, contro l'allora presidente Viktor Yanukovich. Il mese successivo, era stato nominato come reggente Onufry, il metropolita di Chernivtsi e Bukovina, che ha subito dovuto affrontare le grandi sfide poste anche alla Chiesa dalla protesta popolare, che ha portato al cambio di potere in Ucraina e al successivo conflitto tra esercito e separatisti filorussi, nell'Est del Paese.
Come riporta Interfax, il Santo Sinodo della Chiesa ucraina ha deciso di convocare l'Assemblea dei vescovi a Kiev il 13 agosto, per iniziare le discussioni sull'elezione del nuovo primate. Sui media ucraini si è subito aperto il dibattito sulla successione a Vladimir, da molti ritenuto fautore di un graduale avvicinamento tra la Chiesa ucraina e il patriarcato di Kiev, seconda comunità ortodossa in Ucraina, ma non riconosciuta canonicamente e ritenuta scismatica. Gli esperti, come riporta anche il sito di informazione russo Lenta.ru, individuano in Onufry il candidato favorito. Secondo l'esperto di teologia, Dmitri Skvortsov, il locum tenens gode di "buona reputazione", "è un monaco, come lo era Vladimir, e non è legato ad alcuno scandalo". Skvortsov ritiene, però, che Onufry non sia tra i favoriti all'interno dei circoli del potere politico a Kiev, perché sostenitore dell'unità della Chiesa ucraina con il Patriarcato di Mosca. Tra i candidati potrebbe comparire il metropolita Aleksandr (Drabinko), che si è espresso sempre a favore dell'unione tra le due maggiori comunità ortodosse. Infine, un altro pretendente potrebbe essere il metropolita Simeon di Vinnitsa e Mogilev-Podolski, molto vicino al presidente Petro Poroshenko, un fedele praticante, come spiegar Skovrtsov citato da Segodnia.ua.
Ad ammonire sull'aprirsi di una "guerra tra Chiese" tra Mosca e Kiev è stato il Patriarca scomunicato di Kiev, Filarete. "La Russia vuole eleggere un suo protetto, che eseguirà i suoi voleri. - ha dichiarato a Radio Liberty - Se vincerà questo 'partito' all'interno della Chiesa, cosa succederà? Nelle condizioni di una guerra non dichiarata tra Russia e Ucraina, il primate farà gli interessi dell'aggressore. L'Ucraina deve scegliere un rappresentante che faccia gli interessi del popolo ucraino e non di Mosca".
All'Assemblea dei vescovi del 13 agosto, dopo la discussione sui candidati alla carica di metropolita, si terrà la seconda fase delle elezioni a cui accederanno solo tre pretendenti. Dopo l'approvazione da parte del presidente del Santo Sinodo, l'ultima parola spetterà al Patriarca di Mosca, Kirill.
21/12/2018 08:17