22/12/2021, 11.25
INDIA
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Shital, la prima monaca di clausura redentorista indiana

di Nirmala Carvalho

Racconta: “Desideravo entrare in un ordine attivo, ma ho capito che il Signore mi chiedeva altro”. Ha compiuto la sua professione a Dublino, dove altre due suore indiane sono in formazione. “Preghiamo per l’apertura di un monastero redentorista a Mumbai”.

Mumbai (AsiaNews) – A Dublino una giovane religiosa originaria di Mumbai ha compiuto la sua prima professione tra le monache redentoriste, un ordine di clausura. La cerimonia è avvenuta l'11 dicembre ed è stata presieduta dall’arcivescovo Dermot Farrell. Shital Gonsalves è la prima indiana a emettere solennemente i voti tra le redentoriste, famiglia religiosa contemplativa fondata nel 1731 da Maria Celesta Crostarosa insieme a sant'Alfonso Maria de' Liguori. Insieme a lei, nel monastero di Dublino altre due giovani indiane stanno compiedo la loro formazione. “Speriamo e preghiamo che queste tre giovani monache presto possano venire in India ad aprire il primo monastero redentorista a Mumbai”, commenta p. Ivel Mendanha, il superiore provinciale dei redentoristi, il ramo maschile di questa famiglia religiosa che è già presente nella metropoli indiana.

Shital Gonsalves proveniene da una famiglia di Pali, dove è cresciuta nella parrocchia di Nostra Signora di Lourdes insieme a due fratelli e tre sorelle. Aveva completato una laurea in discipline artistiche quando ha deciso di abbracciare la vita relgiosa. Ha raccontato per iscritto ad AsiaNews: “Non avevo mai pensato di diventare monaca redentorista. Volevo consacrarmi a Dio nella vita religiosa, ma in una congregazione attiva. Ma è stato mentre riflettevo su di questo che ho sentito nel profondo la voce di Dio che mi diceva: ‘Ti chiamo a essere uno strumento attraverso la preghiera’. Nel discernimento ho capito che il Signore aveva piani diversi su di me e gli ho risposto con il mio sì”.

La sua formazione a Dublino è durata tre anni. “Purtroppo - scrive ancora Shital - miei genitori non hanno potuto partecipare alla mia prima professione, ma erano accanto a me spiritualmente. So di aver compiuto una scelta incredibilmente audace, ma come monaca redentorista, insieme alle mie consorelle, voglio essere memoria viva di Cristo Redentore per tutti. E questa è un’esperienza che mi sta cambiando giorno dopo giorno”.

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