Shanghai, nasce l’Istituto del Dialogo Xu-Ricci
Creato per sostenere il dialogo fra Oriente e Occidente, la struttura – che unisce il nome del gesuita morto 400 anni fa a quello del suo miglior amico cinese – cerca di essere un ponte fra i due mondi. Shanghai lancia anche il più grande dizionario sino-francese, il “Grand Ricci”.
Shanghai (AsiaNews/Ucan) – L’università Fudan di Shanghai ha lanciato lo scorso 11 maggio l’Istituto del Dialogo Xu-Ricci, per commemorare il missionario italiano della Compagnia di Gesù nel 400esimo anniversario della sua morte . L’istituto, che risponde alla Facoltà locale di Filosofia, ha inaugurato la struttura con un colloquio per celebrare il contributo di p. Ricci al dialogo fra Est e Ovest.
Il nuovo centro prende il nome dal sacerdote di Macerata e dal suo più stretto amico cinese, Paolo Xu Guangqi, il primo cattolico di Shanghai. Secondo il gesuita francese Benoit Vermander, co-direttore dell’istituto, è il primo centro accademico cinese che unisce questi due nomi. Lo scopo della struttura è quello di promuovere la ricerca accademica, l’insegnamento degli studi religiosi e la comparazione fra le culture e le filosofie cinesi e occidentali.
Al colloquio iniziale dell’11 maggio hanno partecipato circa 70 docenti, cinesi e stranieri, che operano nel campo dell’economia, della filosofia e degli studi religiosi. Nel dibattito, i partecipanti hanno affrontato il dialogo inter-religioso e le sfide che affrontano le comunità cinese e globale. Subito dopo è stato presentata anche l’edizione digitale del “Grand Ricci”, un dizionario francese-cinese, presso il museo di Shanghai.
Il dizionario, considerato il più esteso testo a comparare il cinese e una lingua straniera, è pubblicato dall’Istituto Ricci di Taipei. Il p. Ricci è arrivato in Cina nel 1583 ed ha passato nel Paese 27 anni; è morto a Pechino l’11 maggio del 1610. Conosciuto come Li Madou nel mondo cinese, è riconosciuto come il fondatore del cristianesimo moderno in Cina e come il fondatore dello scambio culturale fra Est e Ovest. Da parte sua, Shanghai è stata il maggior centro delle attività missionarie nella Cina moderna, in maniera particolare dopo che la città è stata costretta ad aprire le proprie porte alle potenze straniere nella prima metà del diciannovesimo secolo.
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